Lucio Gelli P2 Massoneria

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    Licio Gelli (nato a Pistoia il 21 aprile 1919), è stato Gran Maestro massone della potente loggia massonica italiana P2, ed ha continuato in questo ruolo anche dopo l'espulsione della P2 dalla Massoneria ufficiale, avvenuta nel 1976. Gelli è stato anche membro dei Cavalieri di Malta. È stato detenuto in Svizzera e in Francia. Attualmente è detenuto in Toscana. Durante il Fascismo, Gelli partì volontario con la spedizione delle Camicie Nere, mandate in Spagna da Mussolini in aiuto di Francisco Franco, e conseguentemente divenne un ufficiale di collegamento fra il governo fascista e il Terzo Reich, con contatti fra i suoi gerarchi fra cui Hermann Göring. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si ipotizza che Gelli si sia arruolato nella CIA, su raccomandazione dei servizi segreti italiani (ma questa ipotesi non è stata verificata). Gelli è stato accusato di aver avuto un ruolo preminente nell'Operazione Gladio, un'organizzazione clandestina che si rifaceva all'operazione "Stay-Behind", promossa dalla CIA e dalla NATO per contrastare l'influenza comunista in Italia, così come negli altri paesi europei. In ogni caso, l'affaire Gladio è stato affrontato (anche giudizialmente) senza collegamenti diretti alla questione P2. Gelli ha ripetutamente dichiarato in pubblico di essere stato uno stretto amico del leader argentino Juan Domingo Perón (ma nessuna conferma è mai venuta dal Sud-America), escludendo la famosa foto alla Casa Rosada nella quale appare con Giulio Andreotti e spesso ha affermato, in maniera strana, che tale amicizia è stata veramente importante per l'Italia, senza però aver mai spiegato perché.

    CALUNNIE E VERITA'

    È molto probabile che la Loggia P2, che si è delineata come un vero e proprio servizio segreto atlantico, fosse stata trasformata anche in una sede di raccordo e di incontro tra tutte le strutture parallele che gestivano il potere reale in Italia.

    Nelle liste della P2, rinvenute il 17 marzo 1981 nella villa di Gelli di Castiglion Fibocchi, risultavano iscritti numerosi nomi di dirigenti dei servizi segreti:Miceli, Maletti, La Bruna, D'Amato, Fanelli, Viezzer.
    Vi risultavano anche Giuseppe Santovito, Grassini e Walter Pelosi, capo del CESIS dal maggio 1978.
    C'erano i nomi di numerosi altri dirigenti, tra cui Musumeci, capo della segreteria di Santovito, Sergio Di Donato e Salacone, dell'ufficio amministrativo…

    Nelle liste della P2 c'era anche una nutrita schiera di funzionari del SISDE.
    Per molti iscritti la data di iniziazione era immediatamente precedente o successiva al passaggio nei servizi segreti.
    Nel 1962-64 il generale De Lorenzo e il SIFAR predisposero principalmente un'attività di schedatura dei cittadini e di preparazione di un possibile colpo di Stato.
    Negli anni settanta i dirigenti del SID (mutamento del nome del servizio segreto da SIFAR a SID, dopo lo scandalo del "piano Solo") esplicarono soprattutto azioni per proteggere eversori di destra e sospetti autori di stragi.
    Gli ufficiali del SISMI, che ne costituirono le strutture occulte, nel 1978-81 spaziarono dalla trattativa trilaterale con Br e camorra per la liberazione di Cirillo, al depistaggio dei giudici impegnati nelle indagini sulla strage del 2 agosto alla stazione di Bologna, dalla operazione "Billygate" al peculato, dalle macchinazioni nei confronti dei collaboratori del capo dello Stato alla diffusione di notizie calunniose attraverso la stampa, da loro stessi finanziata.
    A somiglianza della P2, della quale per altro la struttura era una articolazione, il SUPERSISMI svolgeva un amplissimo ventaglio di attività, tutte direttamente o indirettamente finalizzate a intervenire nella sfera politica, il che era, con tutta evidenza, incompatibile con le finalità d'istituto.

    Quando Gelli nel marzo del 1965 s'iscrisse alla massoneria nella loggia del Grande Oriente "Romagnosi" di Roma, aveva già delle buone credenziali come fascista della repubblica di Salò.
    Contava sull'amicizia con Giulio Andreotti e referenze con gli ambienti del Vaticano, una lista di cinquanta nuovi iscritti molto qualificati.
    Aveva legami con molti ufficiali dei servizi segreti, in particolare col generale Giovanni De Lorenzo e con il colonnello dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Allavena, reduci dalle trame del "piano Solo", (che sarebbe scattato se il governo di centrosinistra avesse adottato un programma autenticamente progressista), e dallo scandalo delle schedature del SIFAR, il nostro servizio segreto che in pochi anni aveva raccolto 157 mila dossier, per usarli come arma di ricatto su politici, militari, giornalisti, preti, privati cittadini, uomini di cultura.
    Questi dossier passarono molto probabilmente nelle mani di Gelli, che ne fece uno degli strumenti del suo stesso potere.
    Allo stesso De Lorenzo, capo del Sifar, venne dato il compito di organizzare l'esercito clandestino di Gladio.
    Nel 1962, quando Antonio Segni salì al Quirinale, De Lorenzo era impegnato con gli uomini della CIA di Roma a creare "squadre d'azione per compiere attentati contro le sedi della Democrazia cristiana e di alcuni quotidiani del Nord, da attribuirsi alle sinistre; sono necessari altresì gruppi di pressione che chiedano, a fronte degli attentati, misure di emergenza al governo e al capo dello Stato."
    (Il brano è tratto da un memorandum dei servizi segreti americani ratificato da De Lorenzo).

    La carriera di Gelli in Massoneria fu velocissima.
    Nel dicembre del 1966, poco più di un anno dopo la sua iscrizione alla massoneria, venne nominato capo della loggia HOD, nota come P2, la più importante e misteriosa di tutto il Grande Oriente.

    La Commissione parlamentare d'inchiesta ha sottolineato che il ruolo di Gelli crebbe di pari passo col defilarsi di Frank Gigliotti ormai anziano.
    Gigliotti, uomo della CIA, era un feroce anticomunista, amico di molti mafiosi siciliani, ex agente della OSS, la rete di spionaggio degli Stati Uniti in Italia durante la guerra.
    Dalle logge massoniche americane gli era stato affidato il compito di rimettere insieme quello che rimaneva della massoneria conservatrice di piazza del Gesù, con il Grande Oriente di palazzo Giustiniani.
    Gigliotti rimise in circolo logge come la "Alam" del principe Giovanni Alliata di Montereale, protagonista di almeno un paio di mancati golpe e amico di boss mafiosi e finanzieri alla Michele Sindona.


    Gelli stesso rivendicherà sempre con orgoglio i legami con la destra americana più reazionaria.

    I legami tra la CIA e la P2 sono stati confermati in un'intervista al TG1 nel 1990, dalle rivelazioni di Richard Brenneke e Razin, ex agenti della CIA, sui finanziamenti dei servizi segreti americani alla P2.
    Presero, quindi, l'avvio le inchieste che portarono a scoprire il ruolo della CCI, la "Kriminal Bank", usata dalla CIA e dai trafficanti internazionali di valuta e di armi.
    I due agenti parlarono anche di qualcosa molto simile a Gladio.
    Razin era stato addirittura supervisore della Gladio europea.
    Questa intervista scatenerà una delle prime esternazioni del presidente Cossiga e porterà alla rimozione del direttore del telegiornale, Nuccio Fava, e alla esautorazione del giornalista Ennio Remondino, autore dell'inchiesta.
    Per Cossiga, allora capo dello Stato , era inammissibile che i servizi di sicurezza di un paese amico venissero attaccati in quel modo.
    Bisognava prendere provvedimenti contro dirigenti e funzionari Rai.
    Con altrettanta foga reagì qualche mese dopo, dando del "giudice ragazzino" a Casson che voleva interrogarlo su Gladio.

    Nella sua testimonianza resa ai giudici di Bologna, che indagavano sul coinvolgimento del capo della P2 nella strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, Tommaso Masci, primo portiere nella seconda metà degli anni 70 dell'albergo romano Excelsior, di cui Gelli era in quel periodo cliente fisso, tracciava una descrizione efficace del formicolio dei potenti intorno a Licio Gelli.
    Tra i visitatori di Gelli c'erano politici, militari, giornalisti, alti funzionari dello Stato, banchieri. Tra coloro che lo frequentavano, c'erano Andreotti, Cossiga, Craxi, Fanfani, solo per fare i nomi più noti.
    Tra i visitatori c'era anche il bombarolo Paolo Aleandri, il terrorista di destra a cui Gelli aveva affidato il compito di mantenere i contatti con Filippo de Jorio, consigliere politico dell'onorevole Andreotti, che era latitante per il golpe Borghese del 1970.
    Lo stesso Aleandri incontrò nella stanza di Gelli il generale Vito Miceli, capo del SID, cioè l'uomo che avrebbe dovuto arrestarlo.
    Verso la fine del 1979 Alfredo De Felice, della cerchia dei neofascisti, assistette ad un incontro tra Gelli e il ministro del Commercio Estero Gaetano Stammati, che doveva sottoporre a Gelli le bozze di un decreto economico del Governo.
    Il deputato democristiano si iscrisse alla loggia P2 nel 1977 e, poco dopo, diventò ministro del Commercio estero del governo Andreotti.
    Dopo le elezioni del giugno 1979, l'incarico di formare il nuovo governo fu dato a Cossiga, che affidò il ministero del Commercio Estero a Stammati, quando, precedentemente, lo aveva promesso al liberale Altissimo.
    Alle inferocite rimostranze dei liberali, Cossiga rispose: "Non ne ho potuto fare a meno; ho ricevuto tante pressioni…".
    Nello stesso tempo Gelli, nella sua stanza all'Excelsior, si vantava con gli amici di avere imposto Stammati.

    L'attività della P2 negli anni '70 era frenetica.
    C'era la pratica costante della raccomandazione e c'erano gli affari, e gli affari intrecciati col potere che lo alimentavano.
    Degli affari citiamo i più noti: l' Eni-Petronim, il banco Ambrosiano, il crak della Banca Privata di Sindona, la scalata al "Corriere della Sera", tutti collegati a scandali e cadaveri come quello di Calvi, penzolante sotto un ponte di Londra o quello di Ambrosoli, liquidatore della banca Privata di Michele Sindona.

    A volte gli uomini della P2 si servirono delle organizzazioni criminali: mafia, camorra, 'ndrangheta.
    Collegamenti accertati dalle inchieste giudiziarie sul finto rapimento di Sindona, sul caso Cirillo, sulla strage del rapido 904, sull'omicidio di Roberto Calvi.
    I nomi degli iscritti alla P2 ritornano con ossessiva puntualità in tutte le indagini sui misteri d'Italia: la strage sul treno Italicus, il caso Moro, la strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, il delitto Mattarella, il traffico di armi e droga, solo per citarne alcuni.

    Il treno "Italicus", linea ferroviaria Firenze-Bologna, il 4 agosto 1974 verso sera tardi, venne squassato dalla forte esplosione di una bomba ad altissimo potenziale:12 persone morte e 105 feriti.
    Apparve certo, fin da subito, che la strage era opera del neonazismo. Le indagini si diressero sul gruppo di neofascisti di Arezzo e precisamente su Franci, Malentacci e Tuti, che avevano legami anche con la P2. I tre sono rinviati a giudizio e poi assolti. Il giudice istruttore di Bologna Angelo Vella, affiliato alla massoneria locale, non coinvolge nessun piduista.

    Il neofascismo terrorista era coinvolto nella grande operazione presidenzialista, che rappresentava e rappresenterà lo scopo principale a cui tende, trasversalmente a tutti i partiti, la politica italiana.

    Luciano Violante, partendo dal golpe presidenzialista, era arrivato ai gruppi terroristici di estrema destra. "Sussistono prove - scrive - di una corrispondenza tra Edgardo Sogno e l'avvocato Antonio Fante di Padova…Che dagli elementi in atti appare che tale corrispondenza abbia ad oggetto la costituzione di una organizzazione intesa a raggruppare tutti i gruppi di estrema destra, tra i quali anche Ordine Nuovo, in epoca successiva al decreto di scioglimento di questo gruppo."
    Spiega, inoltre, nella sua requisitoria contro Sogno e Cavallo, Violante: "..Va considerato che l'allertamento disposto venne a conoscenza di quei settori militari che molteplici fonti di prova indicano come interessati all'iniziativa eversiva, disincentivando per il momento la realizzazione del piano…"

    I giudici milanesi Turone e Colombo arrivarono alla scoperta degli archivi di Gelli indagando sul finto rapimento e il soggiorno in Sicilia del bancarottiere Michele Sindona.
    I giudici milanesi, come quelli di Palmi, che indagavano sulle nuove logge coperte, scoprirono che attraverso la P2 passavano molti dei misteri e degli scandali italiani di quegli anni, e furono costretti a suddividere in capitoli il materiale raccolto:
    · la P2 e lo scandalo Eni;
    · la P2 e il Banco Ambrosiano;
    · la P2 e lo scandalo dei petroli;
    · la P2 e la magistratura;
    · la P2 e la Rizzoli;
    · la P2 e i segreti di Stato;
    · la P2 e i finanziamenti all'eversione nera;
    · la P2 e le stragi;
    · la P2 e il sequestro Moro;
    · la P2 e il caso Pecorelli.

    Un altro gigantesco capitolo fu aperto dall'inchiesta del giudice Carlo Palermo sul traffico di armi, che coinvolgeva molti piduisti e da cui trasparivano forti legami con la criminalità organizzata e col traffico di droga………….
    Un intreccio solido quello che traspare dalle inchieste giudiziarie su mafia e massoneria.

    Prima che i giudici di Palmi riaprissero il capitolo oscuro dei rapporti tra massoneria, traffici di armi, affari sporchi e criminalità, altre logge coperte erano finite in inchieste della magistratura.
    A Palermo il giudice Falcone, prima di essere costretto a trasferirsi a Roma, si era a lungo occupato di massoneria. Aveva scoperto la loggia di via Roma 391, dove politici locali e funzionari pubblici venivano iniziati, insieme a mafiosi del calibro di Michele Greco e Giovanni Cascio, del quale molti anni dopo verrà intercettata una telefonata in cui si parlava in termini amichevoli di Gelli.
    Gran maestro della loggia di via Roma era Pietro Calacione, direttore sanitario dell'ospedale Civico di Palermo e il Civico, forse non per una semplice coincidenza, era uno dei feudi elettorali dell'onorevole Salvo Lima.
    Falcone si era occupato di un'altra inchiesta sull'intreccio tra mafia e massoneria e le indagini dei carabinieri si erano svolte in tre direttrici: logge massoniche, rilevamento di società sull'orlo del fallimento, contatti con i politici.
    Le indagini erano arrivate fino a Roma e a Milano.
    Pino Mandalari, capo di alcune logge, poi condannato a due anni di carcere per riciclaggio di denaro sporco, in una telefonata intercettata, si vantava di potere arrivare fino alla segreteria di Bettino Craxi; in altre telefonate si parlava del generale Cappuzzo, siciliano già iscritto alla P2, di Salvo Lima, di alcuni sottosegretari di governo.

    Inesplorata resta la questione delle coperture assicurate a Gelli dai politici, a cominciare da Andreotti, suo grande amico, poi da Cossiga, da Fanfani, da Craxi, da Forlani e da molti altri.
    Fu scoperto che dietro la sigla del circolo Scontrino di Trapani si celavano ben sei logge massoniche e una superloggia coperta( loggia C), con iscritti deputati regionali, alti funzionari e mafiosi.
    La loggia C saltò fuori anche nelle indagini del giudice Augusto Lama di Massa Carrara, sui traffici di armi di Aldo Anghessa, un collaboratore dei servizi segreti italiani. Questa storia intricata vede coinvolti anche dei neofascisti che, secondo una sentenza della magistratura, avrebbero ricevuto tra l'altro finanziamenti da Licio Gelli.
    E' un intreccio solido quello che traspare dalle inchieste giudiziarie su mafia e massoneria delle logge coperte.

    Uno studio attento della struttura massonica più conosciuta, la P2, fa rilevare che la regione più rappresentativa tra gli iscritti alla loggia di Gelli è proprio la Sicilia, che non è, storicamente, una terra di grandi tradizioni massoniche.
    La P2,quindi, risultò coinvolta in molte inchieste giudiziarie sulle stragi e su alcuni omicidi politici
    Non è un caso che a Castiglion Fibocchi, alla villa di Gelli, perquisita dai carabinieri per ordine dei magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone, il 17 marzo 1981, i giudici milanesi siano arrivati, indagando sul misterioso soggiorno in Sicilia di Michele Sindona, il bancarottiere di Patti, iscritto alla P2 e legato a filo doppio ad Andreotti.
    Nel corso del suo finto sequestro, Sindona si era avvalso dell'appoggio, tanto della massoneria quanto della mafia.
    Proprio durante il suo soggiorno in Sicilia, nell'estate del 1980, si aprì, con gli omicidi del commissario Boris Giuliano e del giudice Cesare Terranova, la stagione dei cosiddetti delitti "eccellenti".
    E' solo un caso che nella stessa estate ci sia la strage alla stazione di Bologna?

    Il 20 maggio 1981, il governo messo alle strette dallo scandalo, comunicò al Parlamento la lista dei presunti aderenti alla loggia segreta P2 di Licio Gelli, alla quale risultavano affiliati, tre ministri, un segretario di partito, i vertici dei servizi segreti, militari, imprenditori, parlamentari, banchieri, giornalisti. .

    Ogni nome era preceduto da un numero di fascicolo e da un numero di gruppo; seguiva un "codice", al quale talvolta seguiva il numero della tessera e un appunto relativo alle quote sociali.
    Nella lista c'erano: 52 alti ufficiali dei Carabinieri, 50 dell'esercito,
    37 della Guardia della Finanza, 29 della Marina, 11 Questori, 5 Prefetti, 70 imprenditori, (uno era un famoso costruttore di Milano, figlio di un dipendente della Banca Rasini, pluriinquisito e pluriindagato), 10 presidenti di banca, 3 ministri in carica, 2 ex ministri, il segretario di un partito di governo, 38 deputati,14 magistrati, sindaci, primari ospedalieri, notai e avvocati.
    Gli elenchi della loggia segreta P2 del Venerabile Maestro Gelli, come si può notare, erano impressionanti: politici, imprenditori, giornalisti, alti gradi delle forze armate, tutori dell'ordine pubblico, funzionari dello stato, dirigenti dei servizi segreti, magistrati. E ancora,119 piduisti già insediati ai vertici delle maggiori banche, nel ministero del tesoro, e in quello delle finanze.
    Gente che spesso aveva giurato fedeltà e obbedienza tanto alla Costituzione Italiana quanto alla massoneria.
    Secondo la commissione parlamentare d'inchiesta, l'elenco completo degli iscritti alla P2 era all'incirca di 2500 nomi; ne mancano 1650. Solo la magistratura ha avuto il coraggio di punire gli appartenenti alla P2.
    L'assoluzione più sconcertante è stata quella dei militari, voluta dal ministro della Difesa Lagorio, socialista e iscritto alla massoneria.

    Tra i 962 iscritti c'è anche il "nostro" presidente del consiglio del 2001, l'on. Cav. Silvio Berlusconi.
    Silvio Berlusconi risulta iscritto alla loggia P2, con la tessera numero 1816, codice e.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, il 26 Gennaio del 1978.
    Lo stesso giorno in cui si era iscritto Maurizio Costanzo, numero di tessera 1819.
    Dagli atti della Commissione parlamentare, ed in particolare dagli elenchi degli affiliati, sequestrati in Castiglion Fibocchi, figura il nominativo del Berlusconi (numero di riferimento 625) e l'annotazione del versamento di lire 100.000, eseguito in contanti in data 5 maggio 1978, versamento la cui esistenza risultava comprovata anche da un dattiloscritto proveniente dalla macchina da scrivere di proprietà di Gelli.


    Alla Magistratura di Venezia Berlusconi, sotto giuramento, nega di aver versato personalmente soldi per la sua iscrizione, contro tutte le prove portate a suo carico, e per questo viene condannato come "spergiurio", in via definitiva, dal Tribunale veneziano.
    Berlusconi sarà comunque amnistiato, e così potrà diventare Presidente del Consiglio nel 1994 e nel 2001.
    Postato da: LicioGelliFC a dicembre 15, 2005 15:20

    "INTERVISTA" a La Repubblica

    "Avevo già scritto tutto trent'anni fa"
    "Guardo il Paese, leggo i giornali e dico: avevo già scritto tutto trent'anni fa"
    "Giustizia, tv, ordine pubblico è finita proprio come dicevo io"

    AREZZO - Son soddisfazioni, arrivare indenni a quell'età e godersi il copyright. "Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa". Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza. Tutto in quelle carte sequestrate qui a villa Wanda ventidue anni fa: 962 affiliati alla Loggia. C'erano militari, magistrati, politici, imprenditori, giornalisti. C'era l'attuale presidente del Consiglio, il suo nuovo braccio destro al partito Cicchitto: allora erano socialisti.
    Chi ha condiviso quel progetto è oggi alla guida del paese. "Se le radici sono buone la pianta germoglia. Ma questo è un fatto che non ha più niente a che vedere con me". Niente, certo. Difatti quando parla di Berlusconi e di Cicchitto, di Fini di Costanzo e di Cossiga lo fa con la benevolenza lieve che si riserva ai ricordi di una stagione propizia. Sempre con una frase, però, con una parola che li fissa senza errore ad un'origine precisa della storia.
    Quel che rende Licio Gelli ancora spaventosamente potente è la memoria. Lo si capisce dopo la prima mezz'ora di conversazione, atterrisce dopo due. Il Venerabile maestro della Loggia Propaganda 2 è in grado di ricordare l'indirizzo completo di numero civico della prima casa romana di Giorgio Almirante, l'abito che indossava la sua prima moglie quel giorno che gli fece visita a Natale, i nomi dei tre figli di Attilio Piccioni e da lì ricostruire nel dettaglio il caso Montesi che vide coinvolto uno dei tre, ricorda il numero di conto corrente su cui fece quel certo bonifico un giorno di sessant'anni fa, la targa della camionetta di quando era ufficiale di collegamento col comando nazista, quante volte esattamente ha incontrato Silvio Berlusconi e in che anni in che mesi in che giorni, come si chiamava il segretario di Giovanni Leone a cui consegnò la cartella coi 58 punti del piano R, che macchina guidava, se a Roma c'era il sole quella mattina e chi incontrò prima di arrivare a destinazione, che cosa gli disse, cosa quello rispose.
    Questo di ogni giorno dei suoi 84 anni di vita, attualmente archiviata in 33 faldoni al primo piano di villa Wanda, dietro a una porta invisibile a scomparsa. "Ogni sera, sempre, ho scritto un appunto del giorno. Per il momento per fortuna non mi servono, perché ricordo tutto. Però sono tranquillo, gli appunti sono lì".
    Il potere della memoria, ecco. Il resto è coreografia: il parco della villa che sembra il giardino di Bomarzo, con le statue le fontane i mostri, la villa in fondo a un sentiero di ghiaia dietro a un convento, le stanze con le pareti foderate di seta, i soffitti bassi di legno scuro, elefanti di porcellana che reggono i telefoni rossi, divani di cuoio da due da tre da sette posti, di velluto blu, di raso rosa, a elle e a emiciclo, icone russe, madonne italiane, guerrieri d'argento, pupi, porcellane danesi, un vittoriano buio con le imposte chiuse al sole di settembre, scale, studi, studioli, sale d'attesa coi vassoi d'argento pieni di caramelle al limone. Ma lei vive qui da solo?. "Sì certo solo". E questi rumori, le ombre dietro le porte di vetro colorato? "La servitù".
    Commendatore, gli sussurra una segretaria pallida porgendogli un biglietto: una visita. "Mi scusi, mi consente di assentarmi un attimo? E' un vecchio amico".
    Gelli è in piena attività. Riceve in tre uffici: a Pistoia, a Montecatini, a Roma. Oltre che in villa, naturalmente, ma fino ad Arezzo si spingono gli intimi. Dedica ad ogni città un giorno della settimana. A Pistoia il venerdì, di solito. A Roma viene il mercoledì, e scende ancora all'Excelsior. Le liste d'attesa per incontrarlo sono di circa dodici giorni, ma dipende. Per alcuni il rito è abbreviato. Al telefono coi suoi segretari si è pregati di chiamarlo "lo zio": "La regola numero uno è non fare mai nomi ? insiste l'ultimo di una serie di intermediari ? Lei non dica niente, né chi la manda né perché. La richiameranno. Quando poi lo incontra vedrà: è una persona squisita. Solo: non gli parli di politica". Di poesia, vorrebbe si parlasse: perché Licio Gelli da quando ha ufficialmente smesso di lavorare alla trasformazione dell'Italia in un Paese "ordinato secondo i criteri del merito e della gerarchia", come lui dice, "per l'esclusivo bene del popolo" ha preso a scrivere libri di poesia, ovviamente premiati di norma con coppe e medaglie, gli "amici" nel '96 lo hanno anche candidato al Nobel.
    "Vorrei scivolare dolcemente nell'oblio. Vedo che il mio nome compare anche nelle parole crociate, e ne soffro. Vorrei che di me come Venerabile maestro non si parlasse più. Siamo stati sottoposti a un massacro. Pensi a Carmelo Spagnolo, procuratore generale di Roma, pensi a Stammati che tentò di uccidersi. E' stata una gogna in confronto alla quale le conseguenze di Mani Pulite sono una sciocchezza. In fondo Mani pulite è stata solo una faccenda di corna. Lei crede che la corruzione sia scomparsa? Non vede che è ovunque, peggio di prima? Prima si prendeva facciamo il 3 per cento, ora il 10. Io non ho mai fatto niente di illegale né di illecito. Sono stato assolto da tutto. Le mie mani, eccole, sono nette di oro e di sangue".
    Assolto da tutto non è vero, dev'essere per questo che lo ripete tre volte e s'indurisce. Indossa un abito principe di Galles, cravatta di seta, catena d'oro al taschino, occhiali con montatura leggerissima, all'anulare la fede e un grosso anello con stemma. Questo avrebbe detto dunque a Montecatini, a quel convegno a cui l'hanno invitata e poi non è andato? Dicono che Andreotti l'abbia chiamata per dissuaderla. "E' una sciocchezza. Andreotti non è uomo da fare un gesto simile. Si vede che lei non lo conosce".
    Senz'altro lei lo conosce meglio. "Se Andreotti fosse un'azione avrebbe sul mercato mondiale centinaia di compratori. E' un uomo di grandissimo valore politico". Come molti della sua generazione. "Molti, non tutti. Cossiga certamente. Non Forlani, non aveva spina dorsale. Naturalmente Almirante, eravamo molto amici, siamo stati nella Repubblica sociale insieme. L'ho finanziato due volte: la seconda per Fini. Prometteva molto, Fini. Da un paio d'anni si è come appannato". Forse un po' schiacciato dalla personalità di Berlusconi. "Può darsi. Berlusconi è un uomo fuori dal comune. Ricordo bene che già allora, ai tempi dei nostri primi incontri, aveva questa caratteristica: sapeva realizzare i suoi progetti. Un uomo del fare. Di questo c'è bisogno in Italia: non di parole, di azioni".
    Vi sentite ancora? "Che domanda impertinente. Piuttosto. L'editore Dino, lo conosce?, ha appena ripubblicato il mio primo libro: Fuoco! E' stata la mia opera più sofferta, anche perché ha coinciso con la morte di mio fratello nella nostra guerra di Spagna. E' un edizione pregiata a tiratura limitata, porta in copertina il mio bassorilievo in argento. Ci sono due altri solo autori in questo catalogo: il Santo padre, e Silvio Berlusconi". Anche Berlusconi col bassorilievo d'argento? "Certo, guardi". Il titolo dell'opera è "Cultura e valori di una società globalizzata". Pensa che Berlusconi abbia saputo scegliere con accortezza i suoi collaboratori? "Credo che in questa ultima fase si senta assediato. E' circondato da persone che pensano al "dopo". Non si fida, e fa bene.
    E' stato giusto bonificare il partito, affidarlo a un uomo come Cicchitto. Cicchitto lo conosco bene: è bravo, preparato". Il coordinatore sarebbe Bondi in realtà. "Sì, d'accordo. Credo che anche Bondi sia preparato. E' uno che viene dalla disciplina di partito". Comunista. "Non importa. Quello che conta è la disciplina e il rispetto della gerarchia". Ha visto il progetto di riordino del sistema televisivo? "Sì, buono". E la riforma della giustizia? "Ho sentito che quel Cordova ha detto: ma questo è il piano di Gelli. E dunque?
    L'avevo messo per scritto trent'anni fa cosa fosse necessario fare. Leone mi chiese un parere, gli mandai uno schema in 58 punti per il tramite del suo segretario Valentino. Pensa che chi voglia assaltare il comando consegni il piano al generale nemico, o al ministro dell'Interno? Ma comunque non è di questo che vogliamo parlare, no? Vuole anche lei avere i materiali per scrivere una mia biografia? Arriva tardi: ho già completato il lavoro con uno scrittore di gran fama". Su una poltrona è appoggiato l'ultimo libro di Roberto Gervaso. La scrive con Gervaso? "Ma no, ci vuole una persona estranea ai fatti. Se vuole le mostro lo scaffale con le opere che mi riguardano, le ho catalogate: sono 344". Certo: il burattinaio è un soggetto affascinante. "Andò così: venne Costanzo a intervistarmi per il Corriere della sera. Dopo due ore di conversazione mi chiese: lei cosa voleva fare da piccolo. E io: il burattinaio. Meglio fare il burattinaio che il burattino, non le pare?".
    Sembra che ce ne siano diversi di burattinai in giro ultimamente. "Il burattinaio è sempre uno, non ce ne possono essere diversi". E adesso chi è? "Adesso? Questa è una classe politica molto modesta, mediocre. Sono tutti ricattabili". Tutti? Mettiamo: Bossi. "Bossi si è creato la sua fortezza con la Padania, ha portato 80 parlamentari è stato bravo. Ma aveva molti debiti... Per risollevare il Paese servono soldi, non proclami. Ho sentito che Berlusconi ha invitato gli americani a investire in Italia: ha fatto bene, se qualcuno abbocca?
    Ma la situazione è molto seria. L'economia va malissimo, l'Europa è stata una sventura. Non abolire le barriere, bisognava: moltiplicarle. Fare la spesa è diventato un problema, il popolo è scontento. Serve un progetto preciso". Per la Rinascita del Paese. "Certo". C'è il suo: certo forse i 900 affiliati alla P2 erano pochi. "Ma cosa dice, novecento persone sono anche troppe. Ne bastano molte meno". Allora quelle che ci sono ancora bastano, tolti i pentiti. "Nessuno si è pentito. Pentiti? A chi si riferisce? Costanzo, forse. L'unico. Con tutto quello che ho fatto per lui. Guardi: io non devo niente a nessuno ma tutti quelli che ho incontrato devono qualcosa a me. Ci sono dei ribelli a cui ho salvato la vita, ancora oggi quando mi incontrano mi abbracciano". Ribelli? "Sì, i ribelli che stavano sulle montagne, in tempo di guerra. Io ero ufficiale di collegamento fra il comando tedesco e quello italiano. Ne ho salvati tanti". Intende partigiani. "Li chiami come crede. Eravamo su fronti opposti, ma quando sei di fronte ad un amico non c'è divisa che conti.
    L'amicizia, la fedeltà ad un amico viene prima di ogni cosa". L'amicizia, sì. La rete. Cossiga l'ha citata giorni fa, in un'intervista. Ha detto: chiedete a Gelli cosa pensava di Moro. "Da Moro andai a portare le credenziali quando ero console per un paese sudamericano. Mi disse: lei viene in nome di una dittatura, l'Italia è una democrazia. Mi spiegò che la democrazia è come un piatto di fagioli: per cucinarli bisogna avere molta pazienza, disse, e io gli risposi stia attento che i suoi fagioli non restino senz'acqua, ministro'". Anche in questo caso tragicamente profetico, per così dire. Lei cosa avrebbe fatto, potendo, per salvare Moro? "Non avrei fatto niente. Era stato fascista in gioventù, come Fanfani del resto, ma poi era diventato troppo diverso da noi. Lei ha visto il film sul delitto Moro?" Quello di Bellocchio? "No, l'altro. Quello tratto dal libro di Flamigni.
    Ma le pare che si possa immaginare un agente dei servizi segreti che con un impermeabile bianco va a controllare sulla scena del delitto se è tutto andato secondo i piani?". Gli agenti dei servizi sono più prudenti? "Lei conosce Cossiga? Proprio una bravissima persona. E poi un uomo così colto, uno capace di conversare in tedesco. Un uomo puro, un animo limpido. Dopo la morte di mia moglie mi mandò un biglietto: "Ti sono vicino nel tuo primo Natale senza di lei", capisce che pensiero? Vorrebbe farmi una cortesia? Se lo incontra, vuole porgergli i miei ricordi, e i miei saluti?".

    Postato da: LicioGelliFC a dicembre 15, 2005 15:22

    AMICI MIEI (atto IV°)

    Chi c’era in quell’elenco?

    Questo è l’elenco alfabetico dei nomi di 962 presunti iscritti alla "Loggia P2" della massoneria sequestrato il 17 marzo 1981 a Licio Gelli (distribuito dalla presidenza del Consiglio il 21 maggio 1981).

    La relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta, consegnata ai presidenti della Camera e del Senato il 12 luglio 1984, afferma che:

    "le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi sono da considerare:

    a) autentiche: in quanto documento rappresentativo dell'organizzazione massonica denominata Loggia P2 considerata nel suo aspetto soggettivo;
    b) attendibili: in quanto sotto il profilo dei contenuti, è dato rinvenire numerosi e concordanti riscontri relativi ai dati contenuti nel reperto".

    Ciononostante, dal momento che questo elenco è stato contestato, con successo, da diverse persone i cui nominativi figurano nello stesso e che si sono rivolte alla magistratura, è necessario avvertire il lettore che la presenza di un nominativo in questa lista non significa l’acclarata appartenenza dello stesso alla Loggia massonica P2.

    C’è infine da tenere conto del fatto che la Corte d'Assise romana ha recentemente negato la fondatezza della accusa di cospirazione mediante associazione, escludendo quindi che la P2 sia stata una struttura in grado di interferire ad un livello diverso da quello (di bassissimo profilo) dello scambio di favori e di raccomandazioni.

    Quella che segue, quindi, è solo la lista degli appartenenti alla P2 così com’è stata sequestrata a Licio Gelli.



    ten col Sergio Acciai (Firenze, in sonno, fascicolo 113)
    dott Pierluigi Accornero (Viarigi, 321)
    rag Giacomo Agnesi (Roma, 169)
    dott Enrico Aillaud (Roma, 560)
    dott Aldo Alasia (Buenos Aires, 150)
    dott Gioacchino Albanese (Roma, 913)
    dott Raffaele Albano (La Spezia, 286)
    cap Amedeo Aldegondi (Torino, 425)
    ten col Vito Alecci (Milano, 789)
    magg Giuseppe Aleffi (Pisa, 762)
    dott Alessandro Alessandrini (Roma, 728)
    amm Achille Alfano (Livorno, capo gruppo 12, fasc 450)
    gen Giovanni Allavena (Roma, 505)
    prof Canzio Allegriti (Torino, 94)
    principe Giovanni Alliata di Montereale (Roma, passato al Grande Oriente, 361)
    dott Italo Aloia (Cosenza, 173)
    Bruno Alpi (Ancona, in sonno, 426)
    dott Roberto Amadi (Milano, 364)
    dott Antonio Amato (Cagliari, 807)
    dott Wilfrido Ambrosini (Verona, in sonno, 112)
    avv Walter Amendola (Brasile, 615)
    dott Aristide Andreassi (Roma in sonno, 170)
    avv Loris Andreini (Montecatini, 417)
    dott Mario Andreini (Verona, 177)
    on Clement Anet Bile' (Costa d'Avorio, 765)
    dott Franco Angeli (Montevarchi, 153)
    dott Ennio Annunziata (Roma, 134)
    prof Fausto Antonini (Roma, 1)
    prof Giuliano Antonini (Roma, 2)
    Renzo Antonucci (Pisa, 736)
    col Pietro Aquilino (Perugia, in sonno, 358)
    dott Giuseppe Arcadi (Reggio Calabria, 3)
    dott Aldo Arcuri (Benevento, 4)
    dott Romolo Arena (Roma, 848)
    dott Giacomo Argento (Roma, 384)
    dott Sergio Argilla (La Spezia, 270)
    on Gian Aldo Arnaud (Torino, 726)
    dott Carlo Arnone (Firenze, 393)
    dott Francesco Aronadio (Roma, 944)
    dott Renato Aschieri (Milano, 917)
    dott Giuseppe Attinelli (Palermo, 942)
    on dott Angelo Atzori (Oristano, capo gruppo 2, fasc 651)
    avv Alfredo Aubert (Torino, in sonno, 287)
    col Mario Aubert (Milano, in sonno, 427)
    Alberto Aureggi (Roma, 727)
    dott Jose' Avila (Brasile, 599)
    rag Vittorio Azzari (Roma, 171)
    rag Gilberto Bacchetti (Firenze, 834)
    cap Vasco Bacci (San Vito, 5)
    dott Enzo Badioli (Roma, 581)
    dott Francesco Baggio (Vicenza, 732)
    dott Urio Bagnoli (Roma, in sonno, 6)
    gen col Enrico Baiano (Reggio Emilia, in sonno, 175)
    Pietro Baldassini (Firenze, 394)
    cap Giorgio Balestrieri (Livorno, 907)
    dott Giorgio Ballarini (Firenze, 701)
    on Pasquale Bandiera (Roma, 114)
    dott Guido Barbaro (Torino, 851)
    dott Vito Barbera (Livorno, morto, 182)
    rag Franco Barducci (Firenze, 702)
    gen Tommaso Barile (Roma, in sonno, 420)
    dott Giovanni Barilla' (Palermo, 288)
    dott Hippolito Barreiro (Buenos Aires, 689)
    geom Giovanni Bartolozzi (Firenze, 705)
    dott Federico Barttfeld (Buenos Aires, 479)
    on Antonio Baslini (Milano, 483)
    dott Giuseppe Battista (Roma, 518)
    dott Alberto Battolla (La Spezia, 800)
    avv Salvatore Bellassai (Palermo, 289)
    avv Girolamo Bellavista (Palermo, morto, 7)
    dott Danilo Bellei (Bologna, 484)
    ing Enzo Bellei (Roma, in sonno, 178)
    dott Ottorino Belli (Firenze, 229)
    dott Mario Bellucci (Perugia, in sonno, 174)
    on Costantino Belluscio (Roma, 540)
    prof Nello Bemporad (Firenze, 115)
    dott Giorgio Beninato (Roma, 563)
    dott Silvio Berlusconi (Milano, 625)
    dott Domenico Bernardini (Firenze, capo gruppo 6, fasc 699)
    dott Francesco Bernasconi (Roma, 155)
    cap fr Carlo Bertacchi (Roma, 629)
    dott Giuseppe Bertasso (Torino, 870)
    dott Luigi Bertoni (Roma, 179)
    dott Mario Besusso (Roma, morto, 180)
    dott Luis Alberto Betti (Buenos Aires, 481)
    dott Lodovico Bevilacqua (Milano, 877)
    dott Angelo Biagini (Firenze, 700)
    ing Livio Biagini (Roma, 529)
    dott Carlo Biamonti (L' Aquila, in sonno, 378)
    avv Gian Paolo Bianchi (Firenze, 703)
    dott Giorgio Bianchi (Torino, morto, 422)
    avv Giulio Bianchi (Pistoia, 183)
    avv Pierluigi Bianchini Mortani (Firenze, 742)
    prof Francesco Biancofiore (Roma, 365)
    ing Franco Bida (Roma, 911)
    p i Giorgio Bida (Novara, morto, 423)
    dott Giorgio Billi (Firenze, 548)
    dott Maurizio Bina (Cagliari, 819)
    dott Luigi Bina (Roma, 8)
    amm Gino Birindelli (Roma, 130)
    dott Luigi Bisignani (Roma, 203)
    dott Garibaldo Bisso (Livorno, 773)
    gen Luigi Bittoni (Firenze, passato ad altra Loggia, 116)
    col Bartolo Blasio (Roma, 824)
    cap Alessandro Boeris Clemen (Roma, 738)
    prof Giulio Bolacchi (Cagliari, 886)
    uff Jose' Bolshaw Salles (Brasile, 601)
    dott Gianni Bonaga (Torino, 376),
    Vincenzo Bonamici (Pistoia, 880)
    dott Ugo Bonasi (Roma, 857)
    geom Antonio Bonetti (Cesena, 366)
    Sandro Boni (Firenze, in sonno, 704)
    dott Nicolo' Borghese (Roma, 546)
    avv Fabio Borzaga (Trento, passato ad altra Loggia, 424)
    dott Enrique Victor Boully (Buenos Aires, 691)
    dott Osvaldo Brana (Dakar, 101)
    gen Ettore Brancato (Roma, 504)
    dott Pasquale Brandi (Bari, 9)
    avv Agneletto Branko (Trieste, passato ad altra Loggia, 291)
    dott Carlos Braulio (Brasile, 600)
    Maurizio Bruni (Livorno, 774)
    dott Vittorio Bruni (Firenze, 706)
    dott Ottorino Bruno (Roma, 103)
    dott Paolo Bruno (Cosenza, 181)
    gen Walter Bruno (Roma, 10)
    Ivan Bruschi (Arezzo, 395)
    dott Ettore Brusco (Roma, 11)
    Renzo Bruzzone (Torino, 176)
    dott Fosco Buccianti (Firenze, 638)
    avv Brunetto Bucciarelli Ducci (Arezzo, 573)
    gen Paolo Budua (Roma, 292)
    avv Glauco Buffarini Guidi (Roma, 102)
    dott Roberto Buffetti (Roma, 322)
    Aldo Bugnone (Torino, 785)
    dott Antonio Buono (Forli', 104)
    rag Giancarlo Buscarini (Roma, 850)
    magg Antonio Cacchione (Firenze, 197)
    cap Carlo Cadorna (Roma, 780)
    Giorgio Cagnoni (Ravenna, 166)
    dott Mario Cagnoni (Ravenna, 167)
    Paolo Cagnoni (Ravenna, 168)
    Paolo Caiani (Montecatini, 838)
    Piero Caiani (Montecatini, 676)
    Dott Salvatore Cajozzo (Svezia, 586)
    col Antonio Calabrese (Bologna, 485)
    dott Silvio Caldonazzo (Roma, 293)
    cap Guido Calenda (Roma, 156)
    dott Roberto Calvi (Milano, 519)
    dott Antonio Calvino (Buenos Aires, 692)
    dott Antonio Campagni (Pisa, 665)
    dott Ennio Campironi (Milano, 888)
    dott Umberto Campisi (Catania, 12)
    maestro Paolo Candigliota (Roma, 379)
    dott Antonio Cangiano (Cosenza, 367)
    col Rocco Cannizzaro (Roma, 200)
    cap Antonio Cantelli (Messina, 185)
    ing Fernando Cantini (Firenze, 836)
    dott Alberto Capanna (Roma, 553)
    prof Ilvo Capecchi (Pistoia, sospeso, 205)
    dott Achille Capelli (Firenze, 640)
    dott Carlo Capolozza (Roma, 294)
    rag Franco Caponi (Civitanova, 882)
    rag Attilio Capra (Milano, 188)
    on Giulio Caradonna (Roma, 909)
    prof Luigi Caratozzolo (Messina, 875)
    p i Antonino Carbonaro (Cagliari, 13)
    dott Eugenio Carbone (Roma, 493)
    magg Alberto Carchio (Livorno, 199)
    dott Italo Cardarelli (Roma, 385)
    dott Giampaolo Cardellini (Roma, 157)
    col Rocco Carducci (Roma, 186)
    prof Cesare Carella (Viterbo, 396)
    on Egidio Carenini (Milano, 551)
    ten col Guido Carenza (Roma, 108)
    on Vincenzo Carollo (Palermo, 295)
    dott Piero (Pier) Carpi (Reggio Emilia, 14)
    dott Vittorio Carrieri (La Spezia, 878)
    dott Giorgio Carta (Roma, 794)
    Silvio Casagni (Arezzo, 397)
    dott Roberto Casarubea (Palermo, in sonno, 296)
    dott Pietro Casellato (Treviso, 15)
    gen Giuseppe Casero (Roma, 488)
    Remo Casini (Firenze, 428)
    prof Alessandro Casotto (Perugia, 190)
    dott Salvatore Cassata (Marsala, 903)
    dott Carlo Castagnoli (Torino, 876)
    ing Antonio Castelgrande (Roma, 956)
    avv Francesco Catalano (Bari, 16)
    dott Giuseppe Catalano (Roma, 17)
    ing Laico Bruno Cattaneo (Buenos Aires, 790)
    dott Filippo Causarano (Roma, 195)
    col Secondo Cavalli (Firenze, in sonno, 429)
    prof Luigi Cavallini (Pisa, 861)
    prof Giorgio Cavallo (Torino, 696)
    dott Enrico Ceccarelli (Roma, 189)
    Mario Ceccherini (Grosseto, 191)
    ten col Luigi Cecchetti (Roma, 919)
    dott Mario Cecchi (Firenze, 649)
    rag Bruno Cecchi (Firenze, 721)
    dott Bruno Cecchini (Firenze, 397)
    amm Marcello Celio (Roma, 815)
    dott Massimiliano Cencelli (Roma, 897)
    prof Isidoro Centrella (Roma, 905)
    col Amedeo Centrone (Roma, 187)
    dott Alberto Cereda (Roma, 645)
    on Gianni Cerioni (Ancona, 843)
    dott Giovanni Cerquetti (Roma, 18)
    cap Umberto Cesari (Roma, 630)
    geom Eugenio Cesarini (Roma, 741)
    cap Salvatore Cesario (Udine, 670)
    dott Gabriele Cetorelli (Roma, 723)
    on Aldo Cetrullo (Pescara, passato al Grande Oriente, 154)
    dott Francesco Cetta (Roma, in sonno, 192)
    rag Alessandro Checchini (Firenze, 835)
    rag Claudio Chiais (Roma, 265)
    dott Antonio Chiarelli (Firenze, passato ad altra Loggia, 399)
    dott Brunetto Chiarelli (Firenze, 797)
    dott Giulio Chiarugi (Firenze, 400)
    gen Giuseppe Cianciulli (Bari, 164)
    on Fabrizio Cicchitto (Roma, 945)
    amm Giovanni Ciccolo (Lerici, 129)
    dott Italo Cichero (Genova, morto, 204)
    dott Bernardino Cifani (Roma, 193)
    dott Luigi Cimino (Cagliari, 822)
    geom Mario Cingolani (Ancona, 668)
    Manlio Ciocca (L' Aquila, 380)
    dott Mario Ciolini (Firenze, morto, 221)
    Mario Ciolli (Firenze, morto, 430)
    dott Vasco Cioni (Firenze, 431)
    dott Elio Cioppa (Roma, 658)
    col Enzo Cirillo (Firenze, 352)
    rag Carlo Ciuffi (Firenze, 419)
    dott Roberto Ciuni (Roma, 814)
    Renato Civinini (Firenze, 743)
    col Enzo Climinti (Roma, in sonno, 201)
    col Ennio Cocci (Pisa, 576)
    dott Joaquin Coelho (Brasile, 605)
    dott Antonio Colasanti (Roma, 360)
    dott Enrico Colavito (Venezia, 345)
    rag Giuseppe Colosimo (Livorno, 681)
    dott Giuseppe Compagno (Palermo, 298)
    magg Marino Conca (Roma, 351)
    magg Giuseppe Consalvo (L' Aquila, 381)
    dott Alfonso Coppola (Roma, 19)
    dott Loris Corbi (Roma, 562)
    dott Fausto Cordiano (Brescia, 910)
    col Antonio Cornacchia (Roma, 871)
    Heitor Correa De Mello (Brasile, 593)
    dott Stefano Corruccini (Pisa, 664)
    dott Vincenzo Corsaro (Roma, 416)
    p i Carmelo Cortese (Catanzaro, 20)
    cap vasc Carlos Alberto Corti (Buenos Aires, 641)
    dott Francesco Cosentino (Roma, 497)
    prof Alfiero Costantini (Fiesole, 512)
    ten col Alessandro Costanzo (Roma, 152)
    dott Maurizio Costanzo (Roma, 626)
    dott Francesco Cravero (Milano, 731)
    Giovanni Cravero (Fossano, 140)
    dott Giampaolo Cresci (Roma, 525)
    dott Giovanni Cresti (Siena, 521)
    dott Fabio Crivelli (Cagliari, 299)
    dott Giuseppe Renato Croce (Roma, 787)
    dott Francesco Crupi (Roma, 300)
    dott Giorgio Csepanyi (Palermo, 301)
    ing Giampiero Cungi (Brasile, 184)
    dott Lino Curiale (Ancona, 583)
    dott Antonino Cusimano (Palermo, 302)
    cap vasc Sergio D' Agostino (Roma, 131)
    dott Antonio D' Ali Staiti (Trapani, 303)
    gen Romolo Dalla Chiesa (Roma, 500)
    cap Giuseppe D' Allura (Palermo, 892)
    dott Federico D' Amato (Roma, 554)
    dott Antonio D' Ancona (Palermo, 941)
    on Emo Danesi (Livorno, 752),
    dott Mario D'Angelo (Viterbo, 763),
    col Salvatore Dargenio (Roma, 209)
    ing Giovanni D' Arminio Monforte (Milano, 936)
    dott Lorenzo Davoli (Roma, 659)
    avv Sergio De Almeida Marques (Brasile, 616)
    dott Stefano De Andreis (Roma, 939)
    dott Gabriele De Angelis (Roma, 277)
    dott Gustavo De Bac (Roma, 657)
    dott Hans De Belder (Vienna, 208)
    magg Umberto De Bellis (Venezia, 304)
    dott Svandiro De Blasis (Roma, 663)
    rag Antonio De Capoa (Roma, 21)
    on Massimo De Carolis (Milano, 624)
    dott Matteo De Cillis (Roma, 22)
    sen dott Danilo De' Cocci (Roma, 404)
    dott Pietro De Feo (Firenze, 432)
    prof Domenico De Giorgio (Reggio Calabria, 216)
    Domenico De Giudici (Arezzo, 652)
    geom Giancarlo Degl'Innocenti (Firenze, 708)
    dott Renzo De Grandis (Bologna, morto, 433)
    ten col Sergio Deidda (Roma, 215)
    on Filippo De Jorio (Roma, 511)
    dott Guglielmo De La Plaza (Uruguay, 589)
    dott Cesar De La Vega (Argentina, 590)
    Alessandro Del Bene (Firenze, 745)
    geom Vittorio Del Bianco (Firenze, 709)
    col Mario Del Bianco (Roma, 133)
    rag Giampiero Del Gamba (Livorno, 863)
    ten col Manlio Del Gaudio (Roma, 117)
    Pierluigi Del Guerra (Firenze, 710)
    dott Giuseppe Dell' Acqua (Roma, 305)
    dott Massimo Dell' Aquila (Bari, 306)
    ten col Bruno Della Fazia (Livorno, capo gruppo 7, fasc 23)
    dott Giuseppe Dell' Ongaro (Roma, 739)
    dott Pietro De Longis (Genova, 768)
    dott Jorio Del Moro (Firenze, 707)
    on Ferruccio De Lorenzo (Napoli, 25)
    dott Giuseppe Del Pasqua (Arezzo, passato al Grande Oriente, 353)
    dott Pietro Del Piano (La Spezia, 212)
    dott Michele Del Re (Roma, 661)
    prof Edoardo Del Vecchio (Roma, 143)
    magg Vittorio De Marco (Roma, 890)
    avv Fulviano De Mari (Roma, 24)
    Romolo De Martino (Firenze, 744)
    dott Paolo De Michelis (Roma, morto, 213)
    dott Vincenzo De Nardo (Roma, 307)
    ing Salvatore Dente (Roma, 214)
    Sergio Denti (Firenze, 643)
    dott Bonifacio De Oliveira (Brasile, 606)
    dott Carlo De Risio (Roma, 733)
    col avv Antonio De Salvo (Firenze, 194)
    gen Luigi De Santis (Roma, capo gruppo 8, fasc 359)
    dott William De Sena (Brasile, 603)
    dott Ercole De Siati (Teramo, 308)
    avv Jorge De Souza (Brasile, 612)
    Denis De Stafanis Baiardo (Tirrenia, 218)
    Dott Levy De Suoza (Brasile, 597)
    dott Osvaldo De Tullio (Roma, 309)
    Vincenzo De Vito (Roma, 310)
    dott Franco Di Bella (Milano, 655)
    avv Alberto Di Caro (Bra, 98)
    ten col Sergio Di Donato (Roma, 158)
    dott Leonardo Di Donna (Roma, 827)
    ten vasc Bruno Di Fabio (Roma, 210)
    dott Rodolfo Di Filippo' (Roma, 311)
    prof Giuseppe Di Giovanni (Palermo, 935)
    rag Sergio Di Lallo (Firenze, 211)
    gen Sebastiano Di Mauro (Milano, 207)
    dott Mario Diana (Roma, 555)
    dott Luigi Dina (Milano, passato al Grande Oriente, 118)
    dott Vincenzo D' Isanto (Firenze, 777)
    prof Giuseppe Donato (Roma, 902)
    Massimo Donelli (Napoli, 921)
    avv Pedro Dos Santos (Brasile, 611)
    dott Duilio Dottorelli (Roma, 434)
    cap Gian Carlo D'Ovidio (Roma, 569)
    avv Giovanni Druetti Di Ussel (Roma, 940)
    dott Mario Duce (Cagliari, 799)
    mar Maurizio Durigon (Arezzo, 418);
    on Mario Einaudi (Roma, 552)
    dott Antonio Esposito (Roma, 251)
    rag Claudio Fabbri (Milano, 132)
    dott Giovanni Fabbri (Roma, 816)
    dott Carlo Fabricci (Trieste, 26)
    dott Luigi Fadalti (Treviso, 938)
    col Nicola Falde (Roma, in sonno, 119)
    dott Carlo Falla Garetta (Cremona in sonno, rest tessera, 96)
    dott Giovanni Fanelli (Roma, capo gruppo 5, fasc 219)
    cap Giovanni Fantini (Livorno, 406)
    dott Francesco Farina (Arezzo, 510)
    Mario Elpidio Fattori (Milano, 755)
    dott Tito Favi (La Spezia, 435)
    gen Enrico Favuzzi (Roma, 633)
    dott Mario Alberto Fazio (Roma, 27)
    ten col Luciano Federici (Arezzo, 568)
    prof Franco Ferracuti (Roma, 849)
    dott Ruggero Ferrara (Roma, passato ad altra Loggia, 28)
    Alberto Ferrarese (Firenze, 746)
    dott Alberto Ferrari (Roma, 520)
    dott Aldo Ferrari (Roma, 891)
    avv Giuseppe Ferrari (Roma, 538)
    dott Mario Ferrari (Firenze, 401)
    rag Ivo Ferretti (Livorno, 29)
    dott Antonio Ferri (Roma, 729)
    ten col Domenico Fiamengo (Cosenza, 837)
    dott Cirino Fichera (Catania, 312)
    dott Wilson Filomeno (Brasile, 613)
    dott Gerardo Finauri (Argentina, 595)
    dott Beniamino Finocchiaro (Molfetta, 522)
    dott Ennio Finocchiaro (L' Aquila, 436)
    dott Walter Fernandes Fins (608)
    dott Ovidio Fioretti (Cagliari, 873)
    dott Publio Fiori (Roma, 646)
    dott Ruggero Firrao (Roma, 498)
    dott Alessandro Flora (Bari, 30)
    dott Fabrizio Flumini (Roma, 784)
    gen Carlo Foce (La Spezia, 120),
    dott Marco Folonari (Brescia, 927)
    amm Vittorio Forgione (Roma, 31)
    on dott Franco Foschi (Roma, 680)
    prof Arnaldo Foschini (Roma, 32),
    sen Franco Fossa (Roma, 354)
    Michele Fossa (Genova, 954)
    dott Artemio Franchi (Firenze, 402)
    Giorgio Franchini (Firenze, 776)
    cap Luciano Francini (Pisa, 574)
    dott Gianfranco Franco (Roma, 579)
    dott Luigi Franconi (Roma, 437)
    dott Francesco Franzoni (Torino, 438)
    on Aventino Frau (Roma, 533)
    dott Luis Fugasot (Uruguay, 596)
    dott Sebastiano Fulci (Messina, passato ad altra Loggia, 313)
    dott Silvestro Furgas (Cagliari, 798)
    cap Silvio Fusari (Livorno, 788)
    dott Ugo Fuxa (Palermo, 314)
    dott Gian Piero Gabotto (Roma, 928)
    gen Eduardo Gallardo Rincon (Messico, 610)
    dott Salvatore Galante (Palermo, 315)
    dott Giuseppe Gallo (Genova, 33)
    col Salvatore Gallo (Roma, 933)
    gen Vitaliano Gambarotta (Livorno, 225)
    dott Adolfo Gamberini (Ravenna, 224)
    dott Edoardo Gasser (Trieste, passato ad altra Loggia, 316)
    comm Licio Gelli (Arezzo, 440)
    dott Mario Genghini (Roma, 523)
    dott Carmelo Genoese Zerbi (Stati Uniti, 159)
    ten col Francesco Genovese (Pisa, 860)
    col Pasqualino Gentile (Roma, 357)
    amm Antonino Geraci (Roma, 809)
    dott Roberto Gervaso (Roma, 622)
    dott Antonio Jose' Ghirelli Garcia (Argentina, 620,
    geom Giancarlo Ghironi (La Spezia, 879)
    dott Giuseppe Giacchi (Roma, 217)
    dott Ado Giacci (Ravenna, 35)
    prof Giacomo Giacomelli (Massa, 441)
    Romano Giagnoni (Firenze, 748)
    dott Domenico Gialli (Roma, 222)
    ing Mario Giannetti (Firenze, 712)
    ing Osvaldo Giannetti (Massa, 36)
    gen Orazio Giannini (Roma, 832)
    dott Orazio Giannone (Firenze, 650)
    gr uff Piero Giannotti (Viareggio, 403)
    prof Gennaro Giannuzzi (Livorno, 735)
    dott Renato Giaquinto (Firenze, 711)
    col Renato Giarizzo (Roma, 223)
    on Ilio Giasolli (Roma, 556)
    rag Renzo Giberti (Genova, 895)
    prof Luigi Gioffre' (Roma, 883)
    dott Tommaso Giorgeschi (Firenze, 747)
    avv Raffaello Giorgetti (Arezzo, 541)
    dott Angelo Giovanelli (Roma, morto, 317)
    dott Giovanni Giraudi (442)
    dott Vincenzo Gissi (Bergamo, 227)
    gen Raffaele Giudice (Roma, 535)
    cap Giovanni Giuffrida (Reggio Emilia, 561)
    dott Ezio Giunchiglia (Tirrenia, capo gruppo 11, fasc 639)
    ten col Umberto Giunta (Reggio Calabria, 904)
    dott Michele Giovanni Giuratrabocchetta (Potenza, 951)
    Vittorio Gnocchini (Arezzo, 698)
    dott Gherardo Gnoli (Roma, 318)
    ten col Vittorio Godano (Bologna, 226)
    dott Giordano Goggioli (Firenze, 444)
    dott Cesare Golfari (Galbiate, 817)
    prof Egone Golimari (Trieste, passato ad altra Loggia, 443)
    col Umberto Granati (Siena, 248)
    dott Osvaldo Grandi (Massa, 37)
    dott Pietro Paolo Grassi (Potenza, 319)
    gen Giulio Grassini (Roma, 515)
    dott Gianfranco Graziadei (Roma, 679)
    gen Giulio Cesare Graziani (Roma, 503)
    dott Giuseppe Graziano (Palermo, 320)
    Mario Grazzini (Firenze, 445)
    Mario Luigi Gregoratti (Firenze, 858)
    dott Francesco Gregorio (Roma, 803)
    dott Angelo Grieco (Novara, 446)
    dott Matteo Grillo (Livorno, 439)
    cap Ernesto Grossi (Firenze, 636)
    ten col Santo Gucciardo (Siena, 867)
    dott Ferdinando Guccione Monroy (Pavia, 136)
    dott Giovanni Guidi (Roma, 830)
    dott Paolo Gungui (Cagliari, 859)
    gen Giuseppe Guzzardi (Roma, capo gruppo 1, fasc 694)
    dott Ever Haggiag (Roma, 137)
    dott Julio Haratz (Brasile, 604)
    col Rubens Iannuzzi (Roma, 138)
    dott Giuseppe Impallomeni (Palermo, 920)
    Francesco Imperato (Genova, 865)
    Dott Waldemar Incrocci (Torino, morto, 97)
    dott Oreste Innocenti (Milano, in sonno, 355)
    dott Antonio Ioli (Torino, 852)
    dott Francesco Ioli (Torino, capo gruppo 16, fasc 572)
    dott Carmelo Isaia (Cagliari, 38)
    dott Luigi Ivaldi (Roma, 230)
    dott Jose' Isaac Katz (Buenos Aires, 688)
    dott Guido Kessler (Verona, in sonno, 39)
    gen Giuseppe Kunderfranco (Palermo, 372)
    dott Adolfo Kunz (Firenze, 766)
    on dott Silvano Labriola (Roma, 782)
    cap Antonio La Bruna (Roma, 502)
    dott Luciano Laffranco (Perugia, in sonno, 232)
    dott Ippolito La Medica (Roma, 121)
    ten col Michele La Medica (Firenze, 447)
    comm Remo Landini (Verona, 109)
    dott Claudio Lanti (Roma, 914)
    dott Giovanni La Rocca (Perugia, 672)
    dott Raul Alberto Lastiri (Argentina, 621)
    Gennaro (Gino) Latilla (Firenze, 41)
    dott Armando Lauri (Firenze, 588)
    dott Silvio Lauriti (Roma, 952)
    col Fulberto Lauro (Roma, 542)
    dott Pablo Lavagetto (Buenos Aires, 480)
    cav lav Mario Lebole (Arezzo, 139)
    dott Antonio Leccisotti (Roma, 662)
    dott Giovanni Ledda (Nuoro, 42)
    col Federico Lenci (Buenos Aires, 558)
    avv Vito Lenoci (Bari, morto, 231)
    Luigi Lenzi (Pistoia, sospeso, 236)
    avv Leonardo Leonardi (Roma, in sonno, 373)
    dott Emilio Leonelli (Roma, 448)
    dott Vincenzo Leporati (Torino, morto, 324)
    dott Enzo Lerario (Firenze, 405)
    dott Walter Levitus (Trieste, in sonno, 325)
    cap Matteo Lex (Firenze, 724)
    dott Antonino Li Causi (Roma, 526)
    cap Serafino Liberati (Roma, 389)
    dott Vittorio Liberatore (Ancona, 804)
    on Gaetano Liccardo (Napoli, 557)
    dott Bruno Lipari (Roma, 693)
    dott Vincenzo Lipari (Roma, 326)
    gen Vittorio Lipari (Bologna, capo gruppo 13, fasc 449)
    prof Gianfranco Lizza (Roma, 233)
    ing Glauco Lolli Ghetti (Genova, 539)
    magg Giovanni Longo (Roma, 234)
    prof Pasquale Longo (Alberobello, 165)
    on Pietro Longo (Roma 926)
    dott Gaetano (Nino) Longobardi (Roma, 368)
    dott Luigi Loni Coppede' (Firenze, 278)
    avv Gaetano Lo Passo (Messina, 43)
    dott Antonio Lopes (Brasile, 598)
    dott Jose Lopez Rega (Argentina, 591)
    gen Donato Lo Prete (Roma, 482)
    col Giancarlo Lorenzetti (Roma, 44)
    Giancarlo Lorenzini (Roma, 855)
    prof Massimo Losappio (Siena, 697)
    dott Domenico Lo Schiavo (Australia, 247)
    cap Mario Lotta (Udine, in sonno, 377)
    col Giuseppe Lo Vecchio (Roma, 514)
    avv Rocco Lo Verde (Palermo, 328)
    dott Alvaro Luciani (Roma, 329)
    ing Luciano Luciani (Trieste, 451)
    dott Otello Macchioni Di Sela (Roma, 45)
    dott Giuseppe Macina (Arezzo, 868)
    dott Luigi Madia (Milano, in sonno, 46)
    sottoten vasc Fulvio Mafera (Pisa, 725)
    gen Gianadelio Maletti (Roma, 499)
    dott Francesco Malfatti di Montetretto (Roma, 812)
    prof Giancarlo Maltoni (Firenze, 415)
    on dott Enrico Manca (Roma, 864),
    col Pierluigi Mancuso (Piacenza, 206)
    dott Andre' Mandi (Roma, 363)
    ten col Roberto Manniello (Firenze, in sonno,249)
    dott Giuseppe Mannino (Palermo, 452)
    dott Dario Manzini (Firenze, 407)
    cap fr Vito Marano (Livorno, 369)
    geom Guglielmo Marcaccio (Roma, 160)
    col Carlo Marchi (Reggio Emilia, 241)
    arch Antonio Marchitelli (Roma, 862)
    Maresco Marini (Firenze, 408)
    dott Pasquale Marino (Roma, 566)
    on Luigi Mariotti (Firenze, in sonno, 489)
    dott Renato Marnetto (Roma, 677)
    dott Giovanni Marras (Cagliari,737)
    dott Osvaldo Marras (Firenze, 453)
    cap fr Mariano Marrone (Ancona, 840)
    Franco Marsili (Firenze, in sonno, 753)
    Mario Marsili (Arezzo, in sonno, 506)
    dott Carlo Martino (Torino, 252)
    on Anselmo Martoni (Molinella, in sonno, 123)
    cap Antonio Marturano (948)
    dott Massimo Mascolo (Roma, 781)
    dott Marco Masini (Roma, 237)
    on Renato Massari (Milano, 889)
    amm Aldo Massarini (Roma, 695)
    dott Sergio Massenti (Pisa, 253)
    gen Emilio Eduardo Massera (Buenos Aires, 478),
    dott Carlo Massimo (Firenze, 409)
    prof Paolo Matassa Marchisotto (Palermo, 943)
    dott Carlo Mauro (Roma, 565)
    dott Giacomo Mayer (Roma, 47)
    dott Giorgio Mazzanti (Roma, 826)
    col Rocco Mazzei (Milano, morto, 386)
    sen Luigi Mazzei (Roma, 48)
    col Giuseppe Mazzotta (Livorno, 818)
    dott Giuseppe Mazzotti (Roma, 454)
    dott Roberto Memmo (Roma, 564)
    ten col Gaetano Mendolia (Roma, 550)
    dott Gianni Mercatali (Firenze, 778)
    gen Francesco Mereu (Roma, morto, 490)
    dott Giorgio Merli (Roma, in sonno, 49)
    cap Pietro Mertoli (Livorno, 734)
    prof Renzo Merusi (Roma, 240),
    dott Marco Messeni Petruzzelli (Roma, in sonno, 50)
    dott Antonio Messina (Cosenza, 250)
    prof Michele Messina (Firenze, 414)
    rag Elio Messuri (La Spezia, 51)
    dott Roberto Romero Meza (Genova, 686)
    dott Leo Micacchi (Roma, 330)
    gen Vito Miceli (Roma, 491)
    gen Giuliano Micheli (Padova, 653)
    dott Franco Michelini Tocci (Roma, in sonno, 331)
    rag Enrico Michelotti (Messina, 52)
    col Giuseppe Midili (Roma, 244)
    arch Aladino Minciaroni (Roma, 931)
    col Giovanni Minerva (Roma, 517)
    avv Sergio Minervini (Livorno, 513)
    gen Osvaldo Minghelli (Roma, 142)
    avv Pietro Minnini (Bari, passato al Grande Oriente, 456)
    gen Igino Missori (Roma, 559)
    geom Roberto Misuri (Pisa, 962)
    dott Arrigo Molinari (Genova, 767)
    on prof Ottorino Monaco (Roma, 53)
    cap Giuseppe Mongo (Firenze, 684)
    on Amleto Monsellato (Lecce, 54)
    col Giuseppe Montanaro (Brescia, 906)
    ten col Anselmo Montefreddo (Pavia, 246)
    Riziero Monti (Ravenna, 55)
    dott Flavio Montisci (Cagliari, 823)
    gen brig aerea Otello Montorsi (Roma, 144)
    ten col Franco Morelli (Reggio Calabria, 918)
    dott Mario Moretti (Roma, 932)
    cap Carlo Mori (Roma, 841)
    dott Gaetano Morreale (Firenze, 56)
    dott Flaviano Morri (Forli', 674)
    dott Panfilo Morroni (Venezia, 239)
    dott Paolo Mosca (Roma, 813)
    dott Francesco Mosciaro (Palermo, passato ad altra Loggia, 245)
    comm Bruno Mosconi (Firenze, capo gruppo 9, fasc 392)
    dott Giovanni Motzo (Cagliari, capo gruppo 3, fasc 57)
    cap fr Angelo Murru (Savona, 58)
    magg Franco Murtas (Nuoro, 930)
    dott Arrigo Musiani (Siena, 59)
    gen Fausto Musto (Bolzano, 457)
    col Pietro Musumeci (Roma, 487)
    dott Franco Nacci (Roma, 759)
    dott Paolo Nannarone (Cortona, 536)
    on Vito Napoli (Roma, 887)
    dott Luigi Nebiolo (Roma, 810)
    arch Mario Negri (Firenze, 713)
    prof Rosario Nicoletti (Roma, 950)
    ten col Renato Nicoli (Firenze, 455)
    dott Edilio Nicolini (Genova, 916)
    col Domenico Niro (Torino, capo gruppo 10, fasc 458)
    dott Giovanni Nistico' (Roma, 675)
    mar magg Enrico Nocilli (Livorno, 923)
    Alighiero Noschese (Roma, morto, 343)
    Alberto Nosiglia (Livorno, 869)
    col Franco Novo (Arezzo, 459)
    prof Angelo Nunziante (Messina, 460)
    Antonio Nunziati (Firenze, 885)
    ten col Salvatore Oddo (Roma, 937)
    prof Gianluigi Oggioni (Firenze, 637)
    dott Luigi Oliva (Rapallo, 770)
    Carlo Onnis (Oristano, 898)
    dott Giovanni Organo (Padova, in sonno, 332)
    dott Giampiero Orsello (Roma, 60)
    avv Umberto Ortolani (Roma, 494)
    dott Antonio Pacella (Livorno, 671)
    dott Gian Carlo Pagano (Torino, morto, 202)
    dott Antonio Paladini (Roma, in sonno, 61)
    dott Giovanni Palaia (Roma, 792)
    dott Claudio Palazzo (Cagliari 821)
    avv Giampaolo Pallotta (Firenze, 258)
    dott Bruno Palmiotti (Roma, 220)
    gen Giovambattista Palumbo (Firenze 135)
    ing Pasquale Palumbo (Roma, in sonno, 62)
    comm Costantino Panarese (Torino, 461)
    dott Roberto Pandolfini (Firenze, 900)
    ten col Giancarlo Panella (Milano, 371)
    dott Andrea Panno (Genova, 802)
    dott Sergio Panzacchi (Roma, 290)
    col Marco Paola (Bologna, passato ad altra Loggia, 462)
    avv Mario Paola (Firenze, 257)
    dott Enrico Paoletti (Firenze, 254)
    prof Ivan Papadia (Bari, 922)
    rag Nicolino Pappalepore (Paganica, in sonno, 382)
    Angelo Paracucchi (La Spezia, 769)
    dott Maurizio Parasassi (Roma, 582)
    cap dott Giuseppe Paratore (Arezzo, 845)
    dott Angelo Parisi (Pesaro, 806)
    Pieruggero Partini (Roma, 255)
    dott Tito Pasqualigo (Torino, 874)
    dott Andrea Pasqualin (Firenze, 683)
    dott Bruno Passarelli (Roma, sospeso, 141)
    dott Vito Passero (Torino, 63)
    dott Ferdinando Pastina (La Spezia, 801)
    ten col Franco Pastore (Nuoro, 370)
    cap Giovanni Pastore (Tirrenia, 894)
    dott Salvatore Pastore (Roma, 960)
    Marcello Pastorelli (Livorno, 833)
    dott Giovanni Pattumelli (Roma, 64)
    Alvaro Pazzagli (Firenze, passato al Grande Oriente, 259)
    dott Franco Peco (Milano, 110)
    avv Carmine (Mino) Pecorelli (Roma, morto, 235)
    on Mario Pedini (Brescia, 570)
    dott Vitaliano Peduzzi (Milano, 111)
    dott Davide Pellegrini (Roma, 387)
    dott Olivo Pelli (Roma, 107)
    prof Renato Pellizzer (Siena, 682)
    dott Walter Pelosi (Roma, 754)
    dott Francesco Pennacchietti (Roma, 65)
    dott Corrado Pensa (Roma, in sonno, 333)
    dott Maurizio Pepe (Torino, 263)
    Claudio Perez Barruna (Costa Rica, 594),
    dott Aldo Peritore (Roma, passato al Grande Oriente, 261)
    dott Alberto Perna (Torino, 796)
    dott Cesare Peruzzi (Firenze, 716)
    dott Carlo Pesaresi (Forli', 172)
    rag Lamberto Petri (Ancona, 567)
    cap Gianfranco Petricca (Livorno, 627)
    Antonio Petrucci (Firenze, 715)
    on Sergio Pezzati (Firenze, 528)
    Claudio Pica (in arte: “Claudio Villa”) (Roma, in sonno, 262)
    on dott Rolando Picchioni (Torino, 808)
    gen Franco Picchiotti (Roma, capo gruppo 4, fasc 495)
    ten col Antonio Piccirillo (Como, 264)
    mar cav Romano Piccolomini (Firenze, 256)
    prof Claudio Pierangeli (Siena, 463)
    dott Giuseppe Pieri (Roma, 530)
    Roberto Pieri (Firenze, 756)
    Giovanni Pieroni (Firenze, 714)
    on Giulio Pietrosanti (Roma, 66)
    dott Michele Pignatelli (Roma, 334)
    dott Waldimiro Pinto (Brasile, 602)
    magg Francesco Pirolo (Roma, 260)
    gen sq aerea Luigi Pirozzi (Roma, 854)
    cap Gino Pisani (Genova, 40)
    dott Giorgio Pisano (Cagliari, 642)
    dott Sergio Piscitello (Roma, 507)
    dott Alberto Pistolesi (Firenze, 749)
    dott Giuseppe Pizzetti (Firenze, morto, 410)
    dott Giulio Pizzoccheri (Milano, passato ad altra Loggia, 242)
    dott Michele Pizzullo (Roma, 145)
    dott Giovan Vincenzo Placco (Roma, 947)
    prof Carlo Poglayen (Macerata, 267)
    dott Giuseppe Pluchino (Ragusa, 957)
    cap fr Giuliano Poggi (Caracas, 464)
    cap fr Osvaldo Poggi (Padova, passato ad altra Loggia, 161)
    dott Marcello Poggini (Roma, 388)
    dott Duilio Poggiolini (Roma, 961)
    col Italo Poggiolini (Livorno, 575)
    avv Wolfango Polverelli (Roma, 162)
    dott Domenico Pone (Roma, 421)
    prof Leonello Ponti (Roma, 660)
    dott Saverio Porcari Li Destri (Cuba, 831)
    cap Fausto Porcheddu (67)
    cap Roberto Porcheddu (68)
    dott Pasquale Porpora (Milano, capo gruppo 14, fasc 70)
    dott Michele Principe (Roma, 829)
    dott Massimo Pugliese (Roma, 266)
    prof Clemente Pulle' (Messina, 955)
    prof Pietro Pulsoni (Roma, 69)
    cap Giuseppe Putignano (Firenze, 764)
    ten col Giuseppino Quartararo (Livorno, 577)
    amm Giovanni (Juan) Questa (Argentina, 617)
    dott Domenico Rabino (Modena, 825)
    dott Giorgio Ramella (Genova, 771)
    prof Vincenzo Randi (Ravenna, morto, 71)
    dott Giacomo Randon (Roma, 146)
    Bruno Ranieri (Roma, morto, 465)
    dott Domenico Raspini (Ravenna, 72)
    gen Osvaldo Rastelli (Bologna, 105)
    maestro Giulio Razzi (Roma, morto, 466)
    dott Angelo Rega (Roma, 73)
    cap Aldo Renai (Firenze, 268)
    avv Lucio Riccardi (Bari, 74)
    avv Emilio Riccardi (Torino, morto, 95)
    dott Giuseppe Ricci (Viterbo, 467)
    gen Giovanni Riffero (Torino, 486)
    dott Renato Righi (Firenze, 122)
    dott Giovanni Rizzi (Verona, 760)
    dott Angelo Rizzoli (Milano, 532)
    col Vincenzo Rizzuti (Roma, 811)
    dott Enrico Rocca (Cagliari, 884)
    col Fausto Rodino' (Ostia, 269)
    Carlo Rolla (Genova, 881)
    dott Francesco Romanelli (Roma, 75)
    dott Ovidio Romanelli (Roma, 335)
    ten col Antonio Romano (Roma, 549)
    dott William Rosati (Genova, capo gruppo 15, fasc 673)
    cap Andrea Roselli (Potenza, 585)
    gen Roberto Roselli (Roma, 99)
    prof Edmondo Rossi (Roma, 805)
    dott Giorgio Rossi (Milano, 323)
    Mario Rossi (Frosinone, 730)
    dott Bruno Rozera (Roma, passato al Grande Oriente, 76)
    ing Mario Rubino (Palermo, 336)
    dott Carlo Ruffo della Scaletta (Firenze, 717)
    dott Felice Ruggiero (Roma, 847)
    dott Domenico Russo (La Spezia, 846)
    dott Francesco Russo (Agrigento, 196)
    cap Guido Ruta (Stati Uniti, 628)
    dott Claudio Sabatini (Roma, 783)
    ten col Gianfranco Sabatini (Aosta, 953)
    dott Elio Sacchetto (Roma, 634)
    arch Ambrogio Sala (Torino, 228)
    magg Mario Salacone (Roma, 163)
    ing Simonpietro Salini (Roma, in sonno, 531)
    dott Francesco Salomone (Roma, 678)
    arch Francesco Sanguinetti (Roma, morto, 337)
    Ermido Santi (Genova, 772)
    geom Ferruccio Santini (Roma, 775)
    dott Mario Santoro (Bologna, 77)
    gen Giuseppe Santovito (Roma, 527)
    dott Roberto Sarracino (L'Aquila, 383)
    geom Stefano Sassorossi (Firenze, 719)
    cav Carlo Satira (Reggio Calabria, 78)
    dott Vittorio Emanuele di Savoia (Ginevra, 516)
    dott Vittorio Sbarbaro (Roma, 934)
    dott Francesco Scalabrino (Messina, morto, 469)
    dott Leonardo Scali (Roma, 958)
    ten col Pasquale Scarano (Oristano, 839)
    ten col Michele Schettino (Torino, 761)
    dott Darcy Schettino Rocha (Brasile, 607)
    Aldo Schiassi (Bologna, 924)
    avv Giulio Schiller (Padova, 654)
    ten col Mario Scialdone (Firenze, 147)
    dott Santo Sciarrone (Milano, 635)
    gen Salvatore Scibetta (Roma, 124)
    col Domenico Scoppio (Roma, 274)
    ing Alberto Scribani (Parigi, 198)
    on Loris Scricciolo (Chiusi, 125)
    dott Piero Scricciolo (Arezzo, passato al Grande Oriente, 149)
    prof Albino Secchi (Firenze, 411)
    dott Gustavo Selva (Roma, 623)
    dott Mario Semprini (Roma, 544)
    dott Pasquale Setari (Padova, 106)
    ing Lucien Sicouri (Genova, 580)
    dott Elio Siggia (Roma, 656)
    ten vasc Giuseppe Silanos (Roma, 271)
    dott Enrico Silvio (Genova, 338)
    prof Augusto Sinagra (Roma, 946)
    avv Michele Sindona (501)
    magg Giovanni Sini (Livorno, 578)
    dott Raffaele Sinisi (Arezzo, 297)
    gen Giuseppe Siracusano (Roma, 496)
    dott Fiorello Sodi (Firenze, 34)
    dott Edgardo Sogno Del Vallino (Torino, 786)
    Ugo Soldani (Firenze, 718)
    dott Angelo Raffaele Soldano (Roma, 272)
    dott Gerolamo Sommo (Aosta, 912)
    dott Girolamo Sorrenti (Roma, 339)
    dott Franco Sorrentino (Cagliari, 79)
    ten col Lino Sovdat (Firenze, 471)
    gen Pietro Spaccamonti (Roma, 472)
    dott Ettore Spagliardi (Aosta, 915)
    dott Carmelo Spagnuolo (Roma, in sonno, 545)
    dott Piero Spalluto (Milano, 872)
    dott Paolo Sparagana (Losanna, 537)
    dott Aldo Spinelli (Milano, in sonno, 80)
    on Gaetano Stammati (Roma, 543)
    dott Antonio Stanzione (Forli', 793)
    ten col Savino Stella (Firenze, 722)
    dott Domenico Stellini (Treviso, in sonno, 81)
    magg Marcello Stellini (Roma, 273)
    dott Giorgio Sternini (Venezia, 82)
    dott Giorgio Florio Stilli (Firenze, 648)
    dott Randolph K Stone (Los Angeles, 899)
    dott Bruno Strappa (Ancona, 584)
    cap dott Giuseppe Strati (Reggio Calabria, 959)
    dott Francesco Sturzo (Palermo, 340)
    gen Carlos Suarez Mason (Argentina, 609)
    dott Giuseppe Szall (Milano, 524)
    Leandro Tacconi (Roma, 632)
    cap Ezio Talone (Napoli, 276)
    ing Gennaro Tampone (Firenze, 750)
    dott Vittorio Tanassi (Roma 473)
    magg Giacomo Tarsi (Roma, 151)
    avv Paolo Tartaglia (Roma, 842)
    dott Bruno Tassan Din (Milano, 534)
    Giovanni Tassitano (Pisa, 925)
    dott Elijak Taylor (Liberia, 619)
    dott Alberto Teardo (Albissola, 341)
    dott Mario Tedeschi (Roma, 853),
    on Emanuele Terrana (Roma, morto, 356)
    cap Corrado Terranova (Taranto, 83)
    prof Carlo Terzolo (Torino, morto, 342)
    gen Guido Tesi (Firenze, in sonno, 587)
    Augusto Tibaldi (Roma, sospeso, 100)
    dott Mario Tilgher (Roma, passato al Grande Oriente, 84)
    dott Alessandro Tizzani (Torino, 795)
    col Mario Tognazzi (Firenze, morto, 412)
    dott William Tolbert (Liberia, morto, 618)
    dott Emanuele Tomasino (Palermo, 669)
    Osvaldo Tonini (Brasile, 614)
    amm Giovanni Torrisi (Roma, 631)
    cap Menotti Tortora (Firenze, 275)
    Silvano Tosi (Arezzo, 477)
    Massimo Tosti (Roma, 929)
    dott Gaetano Trapani (Milano, 779)
    ten col Mario Traversa (Brindisi, 758)
    dott Roberto Trebbi (Tirrenia, 685)
    prof Fabrizio Trecca Trifone (Roma, capo gruppo 17, fasc 327)
    comm Lorenzo Tricerri (Torino, in sonno, 85)
    cav Aurelio Tripepi (Reggio Calabria, morto, 474)
    col Giuseppe Trisolini (Roma, morto, 547)
    avv Francesco Troccoli (Bari, 86)
    dott Francesco Trois (Cagliari, 820)
    ten col Domenico Tuminello (Perugia, 148)
    gen Mauro Turini (Roma, 740)
    dott Vincenzo Tusa (Palermo, 344)
    comandante Paolo Uberti (Roma, 280)
    dott Asdrubale Ugolini (Firenze, 413)
    geom Mauro Ugolini (Firenze, 720)
    ten col Giacomo Ungania (Roma, 901)
    prof Antonio Urbano (Catania, 279)
    ten col Ottavio Urciuolo (Firenze, 126)
    dott Salvatore Vagnoni (Roma, 468)
    avv Mario Valenti (Arezzo, morto, 644)
    dott Roberto Valenza (Roma, 757)
    dott Vincenzo Valenza (Roma, 243)
    gen Enzo Vallati (Roma, 508)
    dott Cesare Valobra (Milano, in sonno, 87)
    dott Giancarlo Elia Valori (Roma, espulso, 283)
    prof Walter Vannelli (Roma, 88)
    prof Cesare Vannocci (Livorno, 89)
    dott Giuseppe Varchi (Trapani, 908)
    gen Dante Venturi (Palermo, morto, 346)
    dott Aldo Vestri (Genova, 90)
    dott Giovanni Viarengo (Torino, 91)
    cap Massimo Vicard (Roma, 866)
    col Mario Pompeo Vicini (Roma, 127)
    col Antonio Viezzer (Roma, 509)
    dott Alberto Vignes (Argentina, morto, 592)
    dott Luigi Nello Villa (Torino, 374)
    dott Vincenzo Villata (Roma, 391)
    dott Maria Jose' Villone (Buenos Aires, 690)
    avv Enrico Vinci (Roma, 282)
    dott Francesco Viola (Torino, 375)
    magg Enrico Violante (Livorno, 284)
    dott Ferdinando Visciani (Firenze, morto, 281)
    dott Annibale Viscomi (Montecatini, 647)
    Roberto Visconti (Firenze, 751)
    dott Angelo Visocchi (Roma, 791)
    dott Gaetano Vita (Roma, 390)
    dott Fabio Vitali (Torino, in sonno, 347)
    dott Vincenzo Vitali (Siena, 348)
    avv Mario Vitellio (Roma, 666)
    gen Ambrogio Viviani (Novara, 828)
    avv Carlo Voccia (Roma, 667)
    avv Gaetano Vullo (Milano, 856)
    dott Fernandes Wilson De Valle (Buenos Aires, 687)
    dott Mario Zaccagnini (Roma, 92)
    cap Maurizio Zaffino (La Spezia, 285)
    dott Leonida Zanaria (Milano, 896)
    dott Mario Zanella (Roma, 476)
    dott Lelio Zappala' (Roma, 475)
    ing Lucio Zappulla (Palermo, 349)
    dott Aldo Zecca (Roma, 350)
    dott Sergio Zerbini (Modena, 93)
    dott Giorgio Zicari (Roma, 844)
    dott Alfredo Zipari (Roma, 470)
    prof Amonasro Zocchi (Roma, 571)
    Elie Zocheib (Modena, 893)
    on Michele Zuccala' (Roma, 492)
    comm Antonio Zucchi (Arezzo, 128)
    dott Paolo Zucchini (Roma, 362).

    Postato da: LicioGelliFC a dicembre 15, 2005 15:25

    Rinasceremo, democraticamente rinasceremo...

    Il Piano di rinascita democratica fu sequestrato all’aeroporto di Fiumicino nel sottofondo malamente camuffato di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio, che stava tornando in Italia da Nizza.

    Il documento è databile attorno al 1976.

    Dopo averli fatti rinvenire, Gelli ha avuto cura di introdurre nuovi elementi di confusione precisando, nel giugno del 1984, che il Piano di rinascita non è mai esistito. Esso era solo un insieme di appunti che dovevano servire da scaletta per una serie di articoli e relazioni.

    “Non era altro– dirà lo stesso Gelli - che un'esposizione sullo stato della nazione, lecita per qualsiasi cittadino che voglia esprimere il suo punto di vista sull'andamento generale del paese".

    Sta di fatto che – a ben vedere – alcuni obiettivi contenuti in quel Piano di Rinascita risultano oggi applicati.
    Lasciamo al lettore il giusto e la curiosità di scoprire quali.
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    Questo documento viene pubblicato mantenendo la stessa forma grafica dell’originale (spazi, sottolineature, titolazione, ecc.)

    PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA

    PREMESSA

    1)L'aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema
    2)Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
    3)Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
    4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione -successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.

    OBIETTIVI

    1) Nell'ordine vanno indicati:

    a)i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)

    b)la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata;

    c)i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;

    d)il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da preporre ai singoli dicasteri;

    e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;

    f)il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.
    2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico-finanziario.
    La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
    Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti
    3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.
    Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.
    PROCEDIMENTI
    1) Nei confronti del mondo politico occorre:
    a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (Per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
    b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
    c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
    d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della pubblica opinione è da ritenere inevitabile.
    2)Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti)
    l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominatim. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.
    Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di “simpatizzare” per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.

    In un secondo tempo occorrerà:

    a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
    b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
    c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
    d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art.21 Costit.
    3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.
    Gli scopi reali da ottenere sono:

    a) restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto;
    b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.

    Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.
    4) Governo, Magistratura e Parlamento
    E' evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda delle circostanze.
    E' comunque intuitivo che, ove non si verifichi la favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi brevi sono - salvo che per la Magistratura - da escludere essendo i procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli relativi ai partiti, alla stampa ed ai sindacati, con la riserva di una più rapida azione nei confronti del Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo stesso modus operandi già previsto per i partiti politici.
    Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Ass.Naz.Mag.) che raggruppa oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni moderate.
    E' sufficiente stabilire un raccordo sul piano morale e programmatico ed elaborare una intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento, già operativo nell'interno del corpo anche ai fini di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elemento di equilibrio della società e non già di evasione.
    Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al Governo di un uomo politico (o di una èquipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee di "ripresa democratica" è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all'attuazione dei procedimenti sopra descritti.
    In termini di tempo ciò significherebbe la possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno il tempo di intervento, qualora sussista il presupposto della disponibilità dei mezzi finanziari.
    PROGRAMMI Per programmi s'intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni da compiere in forma di:
    a) azioni di comportamento politico ed economico;
    b) atti amministrativi (di Governo);
    c) atti legislativi; necessari a ribaltare –
    concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza al disfacimento delle istituzioni e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" - come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato.
    A titolo di esempio, si considerino due fenomeni:
    1)lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL ed una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduto;
    2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi lo anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonché dalla programmazione dei abbisogni in tema d'occupazione.
    Ne è conseguenza una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici - nonché la tendenza ad individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'equalitarismo assoluto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; ed infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenuti nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica - indubbiamente notevole - quale diagnosi della situazione del Paese, tendendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi. Detti programmi possono essere resi esecutivi - occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti legge).
    a) Emergenza a breve termine. Il programma urgente comprende, al pari degli altri, provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale.
    a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgentiinvestono:
    -la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
    -il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;
    -la normativa per l'accesso in carriera (esami psico- attitudinali preliminari);
    a2) la modifica delle norme in tema di facoltà di libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione – anche tentata - nei confronti dello Stato e della Costituzione,nonché di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.
    a2) Ordinamento del Governo
    1- legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Cost.art.95) per determinare competenze e numero(ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);
    2- legge sulla programmazione globale (Costit.art.41)incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. – PP.SS - Medicredito - Industria - Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;
    3-riforma dell'amministrazione. (Costit.articoli 28-97 e 98) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
    4-definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzqione e individuazioni delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in ispecie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.
    a3) Ordinamento del Parlamento:
    1)ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR);
    2)modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost.art.64) fra maggioranza-Governo, da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica.
    3)adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma governativo.
    b)Provvedimenti economico-sociali;
    b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti dellaCostituzione);
    b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
    b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno - Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;

    b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività - anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindromeestiva" che blocca le attività produttive;

    b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:

    1-revisione delle aliquote per i lavoratori. dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
    2-nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari della P. A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);
    3-inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
    4-abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare indirettamente la ricerca pura ed il relativo impiego di intellettualità;
    5-alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto; reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed accertati;
    b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;
    b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciproci che si risolvono – nel gioco degli interessi - in passività inutili dello stesso Stato;
    b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;
    b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case-ospedali-scuole-trasporti) da alimentare con:
    1 - sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili- generi di lusso);
    2 - proventi dagli inasprimenti fiscali ex b5)4;
    3 - finanziamenti e prestiti esteri su programmi di spesa;
    4 - stanziamenti appositi di bilancio per investimenti; 5 - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori aL.7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.
    Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto).

    Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che è da considerare il volano della ripresa economica;

    b10) aumentare la redditività del risparmio postale
    elevando il tasso al 7%
    b11) concedere incentivi prioritari ai settori:
    I - turistico;
    Il - trasporti marittimi
    III - agricolo-specializzato (primizie-zootecnica);
    IV - energetico convenzionale e futuribile
    Nucleare-geometrico-solare);
    VI- industria chimica fine e metalmeccanica
    specializzata di trasformazione; in modo da sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;
    b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.
    c) Pregiudiziale è che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti.
    Così è evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il Paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda.
    Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonché di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano annata e di violenza in generale.




    d) Altro punto chiave è l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.



    E' inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale".

    MEDIO E LUNGO TERMINE

    Nel presupposto dell'attuazione di un programma di emergenza a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali è possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.

    a)provvedimenti istituzionali
    a1) Ordinamento giudiziario
    I unità del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. èdistinto dai Giudici), responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale);
    III istruzione pubblica dei processi
    nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi d'istruzione;
    IV riforma del Consiglio Superiore della Magistratura
    che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale); riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile
    VI esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali;
    a2) Ordinamento del Governo
    I modifica della Costituzione per stabilire che il
    Presidente del Consiglio è eletto daIla Camera
    all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore; modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari III revisioni della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);
    IV revisione della legge sulla finanza locale per stabilire - previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni - che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;
    V riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari
    a3)Ordinamento del Parlamento
    I nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proprozionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2° grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
    Il modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed al Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
    III Stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);
    IV Stabilire che i decreti-legge sono inemendabili:
    a4) Ordinamento di altri organi istituzionali
    1) Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
    2) Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);
    3) Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici.
    Provvedimenti economico sociali

    b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro ed un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);
    b2) nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;
    b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonché le retribuzioni dei giornalisti;
    b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;
    b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo:
    1) Il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità;
    2) il controllo rigido sulle pensioni di invalidità;
    3) l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;
    b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati e limitando il diritto di sciopero nel senso di:
    1) introdurre l'obbligo di preavviso dopo avere esperito il concordato;
    2) escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;
    3) limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;
    b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco)
    b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani);
    b9) legislazione antimonopolio (modello USA);
    b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);
    b11) riforma della scuola (selezione meritocratica - borse di studio ai non abbienti - scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);
    b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco
    c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI - TV.



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