Bufale scientifiche

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    Un’automobile può andare ad acqua? E gli spaghetti possono crescere sugli alberi? E sono mai stati ritrovati i resti di un uomo alto più di tre metri? Basta googolare qualche parola chiave ad hoc per rendersi conto che tutti questi fatti incredibili non solo sembrano essere veri, ma spesso sono stati pubblicati e ripresi da prestigiose testate scientifiche. Eh sì, per quanto possa sembrare strano, più di uno studioso in cerca della via facile per la notorietà, il denaro o la carriera ha proposto al mondo le bufale più strampalate, che in molti casi sono state oggetto di dispute tra scienziati durate decenni. La stessa rivista New Scientist, vittima di alcuni di questi inganni, ha pubblicato una raccolta delle più clamorose: qui di seguito ve ne presentiamo alcune, insieme ad altre che la Redazione ha selezionato per voi. E se ce ne siamo dimenticata qualcuna, segnalatecela nei commenti: ne parleremo.
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    Spacciati per reperti Aztechi, i primi teschi di cristallo sono comparsi nei musei di tutto il mondo a partire dal XIX secolo. Ma in realtà sono di manifattura moderna.



    I "BARONI" DELLA SCIENZA
    Secondo un recente studio il 9% degli scienziati barerebbe sui risultati dei propri studi. I falsi, in un anno, sarebbero circa 2300. Ma le denuncie arrivate alle autorità competenti sono in media soltanto 24 all'anno.



    IL PRINCIPE DELLE BUFALE

    Uno dei più esperti in materia è sicuramente il fisico tedesco Jan Hendrik Schön, classe 1970, famoso per le sue rivoluzionarie scoperte in materia di semiconduttori mono-molecolari e nano tecnologie. Nel 2001, a soli 31 anni, dichiarò al mondo di aver realizzato un transistor perfettamente funzionante, utilizzando una sola molecola di silicio. Questo clamoroso studio, pubblicato su riviste del calibro di Nature, Science, Physical Review Letters, gli è valso l’assegnazione di numerosi e importanti riconoscimenti scientifici come l’ Otto-Klung-Weberbank Prize for Physics e il Braunschweig Prize nel 2001 e l’ Outstanding Young Investigator Award of the Materials Research Society nel 2002. Peccato che fosse tutta una bufala: Hendrik, che in quel periodo riusciva a mantenere l’incredibile media di una pubblicazione scientifica a settimana, truccava banalmente i risultati dei suoi esperimenti, modificava i grafici e gongolava davanti alla stampa di tutto il mondo. Non ha mai ammesso le sue colpe, ma solo di aver commesso qualche piccolo errore nei suoi test.

    IL GIGANTE DI CARDIFF
    Una bufala d’altri tempi è quella del gigante di Cardiff, una delle più famose nella storia dell’archeologia mondiale. Nel 1869 una squadra di muratori che stava scavando nei pressi di Cardiff (New York), trovò i resti pietrificati di un uomo alto più di 3 metri. Il supercadavere divenne così famoso che Mister Barnum, proprietario dell’omonimo circo, offrì ben 60.000 dollari dell’epoca (un’enormità) per prenderlo in affitto e mostrarlo nel suo spettacolo. Migliaia di persone facevano la fila fuori dal tendone di Barnum e sborsavano 50 centesimi per poterlo ammirare. Ma in realtà si trattava di una statua scolpita nel gesso e sotterrata da tale George Hull, un ateo, che voleva irridere il ministro Turk, sostenitore del creazionismo, per il quale erano esistiti davvero i giganti di cui parla la Bibbia. La statua del gigante rendeva così tanto, che al termine del periodo di affitto Barnum ne fece realizzare una copia. Denunciato dallo stesso Hull, fu assolto, perchè copiare un falso non costituiva reato.
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    http://focus.it/Scienza/speciali/Tutte_le_...54652_6598.aspx
     
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