Licantropi asiatici

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    La possessione rituale di un medium per opera di uno spirito-tigre è una manifestazione sciamanica, parte integrante delle cure sciamaniche delle malattie del corpo e dello spirito, tipica soprattutto dei paesi dell'Asia del sudest.
    Gli spiriti-tigre erano considerati delle entità amiche: i guardiani dell'ordine socio-religioso a livello locale; si riteneva, che essi fossero manifestazioni viventi di insigni antenati, di medium defunti, o di divinità dimoranti nella foresta.
    Gli spiriti-tigre sono considerati i "familiari" di certe classi di sciamani-guaritori, essi possono aiutare gli uomini che li "conoscono" a combattere i loro nemici infondendo loro i riflessi, la forza e l'agilità di un grande felino.
    Nella Cina imperiale la facoltà di mutarsi in tigre era attribuita a certi gruppi etnici non-han, in maggioranza stanziati nel sud del paese; erano soprattutto le femmine ad essere demonizzate in questi termini dalle classi dirigenti confuciane.
    Gli antichi autori cinesi consideravano la trasformazione di un essere umano in una tigre un fenomeno sacro, ma non ne coglievano che l'aspetto demonico, non rendendosi conto che i protagonisti di tali metamorfosi soprannaturali erano dei medium che avevano il compito di esorcizzare la morte per tigre con cerimonie estatiche durante le quali essi entravano in rapporto con lo spirito della tigre (travestendosi essi stessi da tigri).
    La regioni dell'Asia del sudest in cui esistono tradizioni concernenti quello che potrebbe essere definito "sciamanismo della tigre" si estendono fino alle propaggini orientali della catena himalayana nell'India nordorientale.
    A Giava, ad esempio, si credeva che la trasformazione in tigre potesse essere ottenuta attraverso l'apprendimento di speciali formule magiche o incantesimi per essere usata contro i nemici a scopo di vendetta.
    Fra alcune popolazioni tribali distribuite fra l'India orientale e quella del nordest persiste anche un'atavica credenza in un terzo genere, di relazione soprannaturale che unirebbe l'uomo ai grandi felini.
    Tale relazione, che per comodità definiremo di tipo licantropico, non implica la possessione di esseri umani ad opera di spiriti felini come nel caso dei sopraccitati fenomeni sciamanici del sudest asiatico, ma piuttosto il suo esatto contrario, potendo essere definita come una trasfusione dell'energia psichica di un essere umano nel corpo di un grande felino, la cui volontà viene in tal modo ad essere interamente controllata dal "licantropo".
    Un elemento essenziale che consente di assimilare questo genere di credenze tribali alla cosiddetta sindrome licantropica, e allo stesso tempo di dissociarle dalle credenze nella stregoneria, consiste nel fatto che il trasferimento di coscienza dall'uomo al felino avrebbe sempre luogo durante il sonno profondo, oppure mentre il soggetto della trasformazione è immerso in uno stato catalettico.
    In una sorta di trance o di trasferimento in altro piano astrale.
    Con il termine licantropia non s'intende qui designare la trasformazione di un individuo nel lupo mannaro della tradizione europea, bensì la facoltà, considerata come innata in alcune persone, di trasformarsi in animali feroci che attaccano l'uomo per cibarsene.
    Poiché la lingua italiana non possiede un termine atto ad esprimere il concetto, tipicamente asiatico, di metamorfosi felina, si utilizzano termini quali "licantropia" e "zooantropia" per designare tale concetto.


    http://www.vampiri.net/mannari_0010.html
     
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