Licantropia

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    La Chiesa lotta con accanimento oltre che contro la stregoneria anche contro il vampirismo, la possessione diabolica e la licantropia.
    Quella della licantropia è una cosa che risale ai tempi più remoti in cui gli Dei si mutavano in animali, come riportato dalle grandi antiche civiltà dall'egizia fino alla romana.
    Secondo la teologia cattolica il Diavolo si manifesta all'uomo sotto forma di animal: gufo, cerfo gatto nero, grande cane ecc. e poteva perfino spingersi a mutare una persona in una bestia per farle compiere i suoi misfatti: da qui la credenza dei lupi mannari.
    Il 6 settembre del 1603 la corte del parlamento di Bordeax pronunciò una sentenza, ricordando che esistono quattro tipi di trasformazione dell'uomo in animale: per intervento divino per evoluzione dovuta alla natura per lo slancio dell'immaginazione ed infine per stregoneria.
    Questo uomini-lupo ricadono nell'ultima categoria.
    In un rapporto del presidente Daffis si può leggere che il procuratore d'ufficio comunicò al giudice ordinario della baronia della Roche Chalais di aver veduto una bestia feroce gettarsi in pieno giorno su di una fanciulla di tredici anni, Marguerite Poirier ed aver udito la confessione del giovane servitore di Perre Combaut il quale confessava di aver tentato di sbranare la giovane Marguerite se non fosse ch'ella s'era difesa come una furia con un bastone. Ammise anche di aver sbranato altri due/tre bambini.
    Nel 1603 questi fatti vengono resi di dominio pubblico. L'inchiesta era basata su tre testimonianze. Marguerite disse di recarsi spesso a custodire il bestiame con un ragazzo; Jean Grenier, da cui aveva sentito raccontare che poteva diventare lupo quando lo desiderava e che aveva preso e divorato alcuni cani bevendone il sangue; non trovandolo però così buono quanto quello dei bambini.
    Un giorno mentre custodiva il bestiame ella fu aggredita da una bestia che descrisse come più grossa ma più corta di un lupo dal pelo rossastro e con la coda corta, la bastonò ed essa era fuggita poco lontanno fissandola da seduta con odio. Era stato questo sguardo a farla fuggire, ricordava inoltre che questo animale aveva la testa più piccola di un lupo.
    Un'altra pastorella Jeanne Gaboriaut di diciotto anni testimoniò di una strana richiesta di Jean Grenier che intendeva sposare la ragazza più bella del paese.
    Lei gli fece delle domande e lui rispose di essere figlio di un prete che era così scuro di carnagione per il freddo e che si era bruciato. Portava una pelle di lupo rossastra che gli era stata donata da Pierre Labouraue un uomo, secondo la descrizione del ragazzo, che portava un collare con una catena in casa e che nella sua dimora vi sono persone cui brucia la pelle altre che stanno su letti ardenti ed altre che arrostisono le vittime mettendole di traverso sugli alari.
    Le disse anche che quando indossava la pelle di lupo poteva trasformarsi in belva, confessò di aver ucciso dei cani ma che apprezzava maggiornamente il gusto dei bambini. La trasformazione avvenivamo più facilmente il lunedì di luna piena, il venerdì ed il sabato per una sola ora al giorno al calar della sera ed al mattino. Disse anche che erano in nove, ad essere come lui, ma non volle farle i nomi.
    Queste informazioni furono poi confermate da tutti gli altri testimoni e qindi Jean Grenier fu arrestato ed interrogato.
    Confessò di essere figlio di un prete e di essersi allontanato da casa da circa tre mesi. Raccontò che aveva incontrato un altro ragazzo di nome Pierre erano andati insieme nella foresta e lì avevano incontrato un uomo su di un cavallo nero. Lo avevano salutato con un "buongiorno" visto che stava albeggiando, l'uomo era sceso da cavallo e li aveva baciati entrambi. La sua bocca era gelida. Era poi risalito a cavallo e prima di partire fece loro prometere di passare da lui quando li avesse chiamati.
    A coloro che lo interrogavano disse di essersi recato con Pierre da quel signore circa 3/4 anni dopo e che lui li marchiò a fuoco con due ferri che teneva fra le mani. Portava infatti un sigillo tondo sulla natica sinistra.
    Quando volevano incontrare il "signore" si recavano nella foresta, accadde tre volte circa, durante le quali il Diavolo consentì loro di toccare il suo cavallo e offrì loro del vino.
    Confesso tutto compreso quanto detto da Marguerite.
    Confessò anche l'uccisione di una giovane precisando di averle fatto cadere la veste, non di averla strappata, la cosa infatti era stata notata dagli investigatori. I veri lupi strappano le vesti con i denti, i lupi mannari essendo inparte uomini sanno spogliare una ragazza che vogliono divorare, senza rompere loro gli abiti.
    Quando vuole correre si unge con un unguento datogli dal "signore" e indossa la pelle di lupo. Gli fu chiesto se il padre fosse a conoscenza di qusto rispose di si che lui stesso lo aveva unto alcune volte.
    Gli fu chiesto se si fosse mai trovato davanti al "signore" con altri uomini ed egli rispose affermativamente. Ma disse di non conoscerne che due Perre e Vincent con i quali aveva corso alcune volte.
    Dopo la deposizione la corte decretò l'arresto del padre, che fu l'unico ad essere incarcerato.

    Si diede quindi inizio ad una nuova inchiesta per sapere se nel periodo confessato dall'accusato forsero stati effettivamente trucidati dei bambini, i padri dei bambini sbranati da lupi mannari furono quindi interrogati e messi a confronto.
    Tutte le dichiarazioni risultavano conformi per le modalità, le ferite, le parole, le descrizioni e gli aiuti prestati alle vittime.
    L'accusato il padre ed i suoi complici furono quindi arsi sul rogo.
    (Archivi del Parlamento di Bordeaux 1603)


    http://www.vampiri.net/magia_39.html
     
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