Triangolo delle bermuda... fuoriuscite di gas???

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    L'area dell'oceano Atlantico delimitata dalle isole Bermuda, dalle Piccole Antille e dalla punta meridionale della Florida - il cosiddetto Triangolo delle Bermude - è tristemente famosa per il grande numero di navi e di aerei che in quelle coordinate geografiche sono scomparsi senza lasciare traccia.
    Si è ipotizzato che le sparizioni siano dovute agli UFO o a misteriose forze della natura che proprio in quel punto farebbero sentire la loro perniciosa influenza.
    Nella trasmissione Geo & geo del 9 ottobre 2003, condotta dalla bravissima Sveva Sagramola, è stato trasmesso un documentario in cui si avanza un'ipotesi che sembra essere molto credibile.
    Secondo questa teoria, intorno ai continenti, nel sottosuolo, si troverebbero giacimenti di metano, gli stessi che vengono utilizzati per i nostri usi industriali e domestici. Il gas che si trova nel sottosuolo, in alcune zone troverebbe la strada per liberarsi nell'atmosfera. A volte il gas trova una via d'uscita in zone continentali, come in alcune regioni dell'Asia, dove si dà fuoco al gas che fuoriesce dagli interstizi tra le rocce. Così può accadere di trovarsi di fronte a cumuli di terra e pietre che sembrano bruciare perché da esso scaruriscono fiamme tremule e continue.
    Gli autori del documentario analizzano anche il caso in cui le emissioni di gas avvengano nei fondali marini. Questo fenomeno diventa più probabile nel momento in cui vi è una depressione atmosferica - che molto spesso si accompagna a cattivo tempo ed a tempeste ed uragani.
    La emissione di gas in una più o meno vasta area oceanica fa sì che una miriade di bolle di metano incomincino a risalire dal fondale marino per tentare di raggiungere la superficie dell'oceano ed in questo modo liberarsi nell'atmosfera.
    Le masse di acqua in cui si sono liberate grandi quantità di gas sotto forma di bollicine, presentano un peso specifico sensibilmente inferiore rispetto a quello dell'acqua che non contiene gas. In questo modo, queste masse di acqua con minore peso specifico, non riuscirebbero a sostenere il peso delle navi che transitano in supercifie ed esse affonderebbero, semplicemente inghiottite dal mare.
    Ad avvalorare questa ipotesi concorre una scoperta importante dal punto di vista scientifico. In una zona di mare dove si sospetta possano esserci frequenti furiuscite di gas dal sottosuolo, sul fondale oceanico è stato rinvenuto il relitto di una nave. Il relitto giace in assetto da navigazione, ossia non è piegato di lato, come di solito accade nel caso in cui la nave sia affondata in seguito ad una tempesta o per una falla che abbia fatto imbarcare acqua. Il fatto che questa nave stia diritta, che abbia conservato il suo assetto, mostra che la nave è affondata perché risucchiata dal mare senza che qualche evento atmosferico o di altra natura abbia compromesso la stabilità del suo assetto.


    http://www.vampiri.net/misteri_14.html
     
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