Un viaggio nel passato

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    Dopo avervi “massacrato” con il paradosso dei gemelli, sfruttiamo il momento caldo e vediamo di proseguire il nostro racconto. Eravamo rimasti ad una promessa fatta a Carlo dal simpatico e brillante vecchietto dai capelli lunghi e bianchi. Qualche tempo dopo si incontrano nuovamente ed il fratello più “vecchio” implora lo scienziato di descrivere come potere andare indietro nel tempo. Quella promessa lo ha angosciato a lungo e vuole sapere la verità. Ha molti dubbi in proposito, ma in realtà non gli dispiacerebbe recuperare gli 8 anni in più: Gianni continua a godersela ed a fare il giovanotto!

    Il fisico, con la sua consueta affabilità, ricorda a Carlo il concetto di Cono di Luce, che deve essere compreso bene perché tutto parte proprio da lì. La figura 1 è la stessa del paradosso, ma è meglio averla sotto gli occhi.

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    Sappiamo già che l’unica possibilità di movimento si può avere nella parte alta del cono e che non si può andare al di fuori di esso(dovremmo superare la velocità della luce) e nemmeno verso la parte bassa (il passato è passato e non torna più). Il vecchio saggio spiega anche a Carlo che lo Spazio e il Tempo sono strettamente uniti e non è possibile separarli, proprio come dimostra il cono di luce. Ricorda anche che qualsiasi oggetto dell’Universo deforma lo Spazio-Tempo a causa della sua gravità. Proprio come una pesante sfera messa su un telo. Quanto maggiore sarà la massa e la densità dell’oggetto, tanto maggiore sarà questa deformazione. Nella figura 2 ,a sinistra, sono rappresentate le deformazioni causate da una stella normale e quella ben più grande di una stella di neutroni. Nella parte destra invece abbiamo inserito un buco nero. Il suo effetto è veramente macroscopico ed il “buco” che crea nel tessuto spazio-temporale sembra non avere fine. Forse porta in un altro universo o forse nello stesso ma in una zona diversa. Tuttavia di sicuro rappresenta una singolarità ed al suo interno le leggi fisiche perdono di significato.



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    Carlo non è uno sprovveduto: tutto questo lo sa abbastanza bene e comincia a spazientirsi un poco. Sperava in qualcosa di più eccitante. Ma lo scienziato, sorridendo, sembra non dargli retta e comincia a descrivere la deformazione del cono di luce mano a mano che si avvicina ad un buco nero. E qui le cose cominciano a farsi interessanti.

    La figura 3 riporta le tre fasi. Nella 3a siamo ancora ben lontani, ma il cono di luce comincia a piegarsi leggermente. La gravità del buco nero non perdona … Nella 3b siamo ormai ai confini del “mostro”. Il cono si piega ancora e penetra all’interno dell’orizzonte degli eventi. E’ questo il limite del “non ritorno”. Una volta che si è superato non si può più tornare indietro, neanche viaggiando alla velocità della luce. Siamo caduti in trappola!

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    Poi dobbiamo solo fantasticare o quanto meno credere alle parole del simpatico vecchietto. Quasi sicuramente il cono di luce si piega ancora ed ecco che la parte “futura” del cono (ossia quella in cui possiamo muoverci) supera la barriera tra ”domani” e “ieri”. Andando a velocità nemmeno troppo elevate potremo tranquillamente dirigerci verso il passato. La figura 3c ci dimostra che Il gioco è fatto !!

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    Carlo adesso è veramente sconvolto, ma molto interessato a questo tipo di viaggio. Proprio lui che è sempre stato un sedentario. “Sono pronto a tentare”, dice allo scienziato, “sempre che non ci siano pericoli troppo grandi …”. Questa volta il sorriso sparisce dal volto del vecchio. No, questo non lo può garantire. Nessuno può veramente immaginare cosa succeda alla materia che penetra in un buco nero. Forse si disfa completamente o si allunga a dismisura. Insomma un rischio molto, molto alto.

    Però un giorno chissà … magari i buchi neri possono veramente dissolversi come ipotizzato da qualcuno. Oppure sono solo dei tunnel temporali e spaziali da cui si può entrare ed uscire. Ricordate l’inquietante e suggestivo finale di 2001: Odissea nello Spazio ?

    Tuttavia, anche se ancora senza alcuna prova definitiva, ci sono già state osservazioni estremamente strane da lontane galassie e dai loro buchi neri centrali. Fenomeni che “logicamente” e “razionalmente” dovrebbero accadere DOPO altri, sono invece stati osservati PRIMA … E se avessero usato la macchina del tempo di cui ha parlato il simpatico vecchietto? Carlo, in fondo, continua a sperare.


    http://www.astronomia.com/2008/06/26/un-viaggio-nel-passato/
     
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