Il Risveglio Dell'Anima

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  1. TheRevenger
     
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    IL RISVEGLIO DELL'ANIMA






    Il tempo necessario allo sviluppo durante il letargo varia da anima ad anima. Per alcune è molto breve, mentre per quelle di più alto talento occorre un periodo maggiore. Anche in ciò c'è un notevole riscontro nei fenomeni della gestazione e della nascita sul piano materiale che l'allievo dovrebbe considerare. Per esempio, nel caso degli animali dotati di vita naturalmente breve, troviamo che di regola il periodo di gestazione uterina è proporzionalmente breve; viceversa, tale periodo è più lungo per gli animali a vita naturalmente lunga. Così, l'elefante ha venti o ventuno mesi di vita intrauterina, l'uomo nove mesi, il coniglio uno e i porcellini d'India tre settimane. La durata della vita di ciascuna specie è in rapporto alla durata della gestazione. Nello stesso modo il periodo gestatorio sul piano astrale, il periodo di letargo dell'anima, varia in proporzione del periodo che l'anima risvegliata passerà sul piano astrale. Un'apparente eccezione a questa regola è data dalle persone dotate di eccezionali facoltà spirituali e sapienza, nelle quali l'anima è in grado, per conoscenza e potenza, di controllare ampiamente il processo naturale invece di sottostare al controllo generale. La differenza del periodo di letargo nei vari casi preaccennati, nasce dal fatto che l'anima durante il letargo espelle le scorie della sua natura mentale (come abbandona il corpo astrale) e si risveglia solo quando ha raggiunto il più alto stadio possibile del suo sviluppo, quando cioè si trova in grado di passare su quel determinato piano o sottopiano cui il suo grado di sviluppo la destina. Un'anima poco sviluppata non ha molto da "perdere" nel suo cammino, e rapidamente si sveglia su un piano basso. Al contrario un'anima di alto sviluppo deve eliminare e abbandonare una dopo l'altra le scaglie della sua natura inferiore mentale e animale, prima di risvegliarsi sul piano delle sue più elevate facoltà. Quando diciamo perdere o eliminare, intendiamo piuttosto prepararsi a perdere o eliminare, poiché il processo finale di purificazione da queste scorie della personalità avviene subito dopo il primo stadio del risveglio, come vedremo nel successivo paragrafo. L'anima, avvertendo gli impulsi del risveglio vitale, si scuote lentamente e languidamente come quando ci si risveglia da un profondo sonno nella vita terrena. Poi, simile alla farfalla che abbandona il guscio della crisalide, evade dal corpo astrale e, con rapida successione, inconsciamente elimina i principi inferiori della sua natura. Ciò si verifica in breve tempo, mentre l'anima lentamente riacquista coscienza. Al momento del completo risveglio, l'anima è libera da tutte quelle logore scorie e apre gli occhi sulla scena della sua nuova esistenza e attività nel mondo astrale. Ogni anima è destinata a dimorare sul piano corrispondente alla sua migliore e più elevata essenza, dopo aver eliminato le impurità degli elementi inferiori. Si sveglia sul piano in cui il meglio, e il più alto di sé potrà svilupparsi ed espandersi. L'anima può fare, e spesso fa, grandi progressi sul piano astrale e durante il suo soggiorno qui può continuare l'eliminazione dei suoi elementi inferiori a mano a mano che passa a più elevati piani o sottopiani. Ed è bello che l'anima dimori sul piano della sua migliore e più elevata essenza. L'allievo vede subito che ciò risponde all'attesa dell'anima, all'aspirazione del cuore. C'è spesso negli individui qualche cosa di più alto e migliore di quello che appare dalla loro vita e dalle loro azioni quotidiane. In molti casi l'ambiente e le circostanze tendono a ritardare o impedire l'espressione del meglio di noi stessi. E’ quindi piacevole apprendere che, sull'altra sponda, l'anima sarà liberata da tutto ciò che tende ad abbassarla e umiliarla, e potrà espandersi a esprimere e sviluppare quel che di meglio e di più vero ha in sé. Questo fatto concorda non solo con il senso di giustizia e di equità, non solo con le aspirazioni e gli ideali dell'anima imprigionata, ma con i principi e i fatti dell'evoluzione, che attrae sempre in alto e in avanti verso un remoto fine di perfezione. Se, passando sul piano della sua futura attività, l'anima ha eliminato il suo corpo astrale, questa strana controfigura del corpo fisico subisce un'ulteriore eliminazione. L'anima dunque non ha più l'aspetto e la forma di un essere umano, ma è qualche cosa di un ordine più elevato di entità, cui non si addice il termine forma o aspetto. I nostri corpi fisici (e le loro astrali controfigure) sono il prodotto dell'evoluzione fisica, e non sono che i corpi di animali sviluppati. L'anima, sui piani più elevati, non ha bisogno di braccia, di gambe, di mani e di piedi: dimora dove non occorrono gli strumenti di una inferiore forma di espressione. È un'entità che trascende le limitazioni della vita fisica. I principi mentali eliminati si dissolvono rapidamente nei loro elementi originali. Per contro i corpi astrali eliminati divengono ciò che si chiama un involucro astrale, che abbandonato da chi lo abitava, sprofonda, per quella che può dirsi la forza di gravità astrale, verso i piani astrali più bassi dove lentamente si disintegrerà. I piani inferiori astrali sono pieni di questi involucri abbandonati che vagano nell'atmosfera astrale. La loro apparenza non è piacevole, e fortunatamente l'anima sull'altra sponda non li vede, trovandosi su un piano molto più elevato della loro sede. Ma queste persone terrene, che cercano diletto nelle cose fisiche prima di comprendere i principi di base della scienza psichica, spesso vengono a trovarsi sui piani inferiori astrali e lì vedono, com'è da aspettarsi, cose sgradevoli. Il piano su cui l'anima si risveglia non è un luogo, ricorderete, ma uno stato, ovvero una condizione di esistenza, un gradino nella scala dell'energia vibratoria del mondo spirituale. Come abbiamo detto, l'anima si risveglia sul piano che rappresenta la sua migliore e più alta essenza, e su di esso dimora durante il soggiorno nel piano astrale; a volte però, sviluppandosi, passa a un piano più elevato oppure, come purtroppo accade talvolta, continuando a provare forti desideri e venendo attratta dai ricordi dei principi inferiori, discende a un piano più basso dove trova un ambiente più adatto alla sua condizione. C'è naturalmente una grande differenza fra i vari piani e sottopiani del piano astrale. Alcuni sono appena separati dalle basse scene della vita terrena, mentre altri esprimono le più alte concezioni dello spirito umano. E ciascuno attira a sé chi è adatto a risiedervi, chi nella sua parte migliore e più alta concorda con il nuovo ambiente. Ma la migliore e più elevata essenza dell'anima d'inferiore sviluppo, è ben poco al di sopra dei pensieri quotidiani e delle azioni di quell'anima nel corpo. Le persone di basso sviluppo spirituale devono necessariamente attraversare molti stadi di purificazione e di sviluppo prima di liberarsi dal miraggio e dall'attrazione esercitata dal mondo materiale. Vi sono anime così vincolate alla terra, così ipnotizzate di bassi piaceri della vita terrena che sull'altra sponda si rifiutano perfino di abbandonare il corpo astrale e lottano per restare nei logori e cadenti involucri finché durano, per mantenersi in relazione con le scene e con i compagni della precorsa vita. Altre si trovano su piani dove l'attrazione verso le cose più eccelse della vita spirituale entrano in conflitto con quella delle cose più basse del mondo materiale, e vivono in squilibrio nell'astrale almeno fin quando l’una o l'altra riesce vittoriosa, ed esse cadono o salgono a seconda dei casi. Altre ancora si trovano su un piano dove non vi è quasi attrazione verso il mondo materiale e la loro vita astrale è progresso, sviluppo in una più completa espressione della loro migliore e più elevata assenza. Il risveglio dell'anima è affine alla rinascita, all'ingresso in un nuovo mondo di esperienze. L'anima non manifesta timore per il suo nuovo ambiente, ma è piena di attività nel senso dell'espressione e della manifestazione dei suoi nuovi poteri. C'è molto lavoro per l'anima, come vedremo più avanti. Essa non è sola né isolata; gode della compagnia di altre con cui si sente in armonia e simpatia e le sono risparmiati l'attrito e la frizione dell'associazione con quelle di diversa natura. Essa ha quindi la possibilità della più completa espressione della sua attività e dei suoi desideri e, particolarmente sui piani più elevati, trova la vita molto più bella che sul piano materiale. Solo le anime di sviluppo infimo, queste povere creature schiave della terra sono infelici, perché sono state allontanate dalle sole cose che amino, le cose terrene. E anche nel loro caso vi possono essere momenti di quasi felicità. Dopo il letargo, l'anima si risveglia nella VITA, non in una regione della morte. Simile alla farfalla, batte le ali e gode il suo nuovo stato di esistenza, e non rimpiange la perdita della forma e della vita di crisalide.


    Fonte : http://www.misterieleggende.com/la_vita_do...eglio_anima.php
     
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0 replies since 19/5/2008, 22:12   77 views
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