I congressi di Saras

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    D - Di cosa parlano queste profezie Maya?

    R - Queste famose profezie Maya effettivamente non sono delle vere e proprie profezie, ma semplicemente un calendario. Un calendario che loro fanno partire dal 3000 a.C. e lo fanno concludere nel 2012. Ma tra il 3000 a.C. e il 2012 c'è tutta una sequenza, un giro completo, un calendario circolare. Vengono chiamate profezie Maya perché praticamente i Maya avevano una concezione del calendario non come l'abbiamo noi, per determinare con precisione dei fatti storici o per dare una data a degli eventi o a delle guerra. Il calendario dei Maya era un calendario in cui venivano messe in relazione storica tutti gli eventi. Cioè tutti i movimenti celesti e tutte le conseguenze che questi movimenti celesti comportavano. Un concetto astrologico e sociologico messi insieme, per cui si diceva "...a questi eventi conseguono questi altri eventi". Questi altri eventi sono di tipo umano, sociale, naturale. In questa concezione loro si trovavano dentro a questo calendario, loro vivevano il calendario, tant'é che il calendario non serviva per le date ma serviva per fare in modo che il popolo, soprattutto i capi politici o religiosi, si adeguassero e si preparassero agli eventi storici. Avevano previsto l'arrivo degli Spagnoli: forse la parola giusta è previsione piuttosto che profezia, perché profezia da uno strano senso di mistero. Loro non consideravano il movimento planetario così come lo consideriamo oggi, cioè una rotazione su se stessa della Terra che crea il giorno e una rotazione intorno al Sole che crea l'anno. Loro dicevano che c'è tutta una rotazione nella galassia, che comporta una specie di anno galattico. In questo anno galattico si hanno, come nel moto della Terra, i giorni e le notti.

    D - Quanto dura un anno galattico?

    R - Dura 25125 anni. Considerando che loro fanno partire la loro civiltà dal 3100 a.C. e dicono che sono la VI° civiltà, prima di loro c'erano altre 5 civiltà, di conseguenza a conti fatti praticamente la nuova civiltà dovrebbe partire dopo il 2012, quindi facendo il giro sono 25125 anni pressappoco. Un'altra cosa importante di questo calendario è che il comportamento umano di un popolo si deve adeguare a questa situazione galattica. Quando loro hanno previsto l'arrivo degli spagnoli nel 1500, avevano anche previsto che, data la posizione dei pianeti e della galassia, si sarebbero trovati in una situazione di disunione, che avrebbe comportato la loro disfatta.

    D - Questo calendario è stato preparato dagli extraterrestri?

    R - Io sono dell'opinione che gli extraterrestri non hanno fatto il calendario. È la cultura che sta dietro alla concezione di questo calendario che probabilmente è extraterrestre, come ispirazione. Quando guardavano la via Lattea dicevano che era la via degli Dei, la loro patria. Già si consideravano abitanti della galassia, abitanti di un mondo costellato da altri popoli, per cui è la stessa concezione che è extraterrestre così come concepiamo la parola.

    D - Come spieghi che un popolo così evoluto fosse dedito ai sacrifici umani?

    R - Intanto il sangue è segno di vita e il sacrificio umano rappresentava questo per questi gruppi oramai disuniti; erano in lotta tra di loro e i sacrifici umani si svolgono soprattutto negli ultimi 2 secoli della vita dei Maya. C'era una tale degenerazione a livello ideologico, sociale e religioso che in qualche maniera si dovevano far buoni con gli antichi Dei, donando la propria vita. Donavano la propria vita perché non erano capaci di fare altro, non avevano più unità e una reggenza forte e unica, un capo carismatico. C'era una degenerazione totale.

    D - Allora non sapevano nemmeno più leggere il calendario?

    R - No, è questo il bello, che lo leggevano il calendario. Infatti molti, non essendoci questa unità, fuggirono e entrarono nella foresta, allontanandosi. Molte città sono state scoperte completamente vuote, altre città invece erano piene ed erano quelle in cui i sacrifici umani erano più abbondanti.

    D - Con i sacrifici pensavano di cambiare le previsioni del calendario?

    R - Pensavano di tenersi buoni gli Dei, perché pensavano di dare in qualche maniera la vita a Dio. Il concetto fondamentale è che comunque gli Dei sarebbero ritornati, ma quando videro le vele bianche venire dal mare, pensarono che veramente erano gli Dei che tornavano, perché sarebbero tornati dal mare, invece erano gli spagnoli. Quelli che avevano coscienza del significato di quel trapasso di dolore e di sofferenza che era scritto sul calendario, andarono via, fuggirono nella foresta e fondarono altre città.

    D - Nel 2012 cosa accade con la fine del calendario Maya?

    R - Nel 2012 finisce un ciclo, è come se finisse un anno, è come se fosse il 31 dicembre dell'anno solare.

    D - Noi abbiamo anche il calendario per l'anno successivo, loro ce l' hanno?

    R - Certamente, hanno un calendario ciclico che non finisce mai, ogni volta ricomincia da capo. Il problema che loro si pongono è che ad ogni datazione, ad ogni ciclo corrisponde un determinato comportamento planetario e un conseguente comportamento umano, per cui bisogna essere in armonia. Se non si è in armonia con questo comportamento planetario ci saranno grosse sofferenze, ma comunque il calendario andrà avanti, non si ferma. Non c'è la fine del mondo.

    D - Se siamo in armonia con il calendario queste disgrazie non accadono, cioè è un calendario che da una via per il bene e una via per il male?

    R - Infatti i Maya chiamano questo periodo il periodo in cui gli uomini sono nel salone degli specchi: questo significa che uno si specchia, si vede, si guarda, controlla quello che è, quello che è diventato e quello che potrebbe essere. È un momento in cui c'è un'auto coscienza, un'auto confessione; l'uomo guarda se stesso allo specchio e vede ciò che è diventato attraverso le proprie azioni e decisioni, quindi da qui parte una decisione nuova.

    D - Causa-effetto?

    R - Esattamente.


    preso da: http://www.nwo.it/ciucani.html

    Edited by ° Angelus ° - 18/5/2008, 23:21
     
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